Home Economia e lavoro EDITORIALE – Classifica de “Il Sole 24 Ore”: quella brindisina è la comunità più “ignorante” d’Italia, è questa la vera emergenza
EDITORIALE – Classifica de “Il Sole 24 Ore”: quella brindisina è la comunità più “ignorante” d’Italia, è questa la vera emergenza

EDITORIALE – Classifica de “Il Sole 24 Ore”: quella brindisina è la comunità più “ignorante” d’Italia, è questa la vera emergenza

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BRINDISI – La classifica sulla qualità della vita de “Il Sole 24 Ore” relega la provincia di Brindisi all’87° posto: in Puglia fanno meglio Bari (67°), Bat (76°) e Lecce (82°).

Esaminando i dati, la fotografia che ne viene fuori appare piuttosto nitida. L’elemento che salta all’occhio è l’assoluta povertà di capitale sociale nella provincia di Brindisi. Spesso ci domandiamo come mai soprattutto nel capoluogo ci siano un tasso così alto di litigiosità e spesso una mancanza di unione d’intenti, oppure come mai ci sia una difficoltà di lettura dei problemi così marcata da parte della classe politica e della comunità tutta. Ebbene, i dati non mentono: la provincia di Brindisi è abitata da cittadini tra i più “ignoranti” del Paese. In questo territorio, infatti, sussiste la popolazione meno scolarizzata d’Italia, e questo non può che costituire il nocciolo del problema. Accanto a ciò, infatti, si possono leggere dati come il 103° posto come presenza di biblioteca, ma anche la scarsa innovatività della comunità, con la provincia di Brindisi che si piazza al 97° posto come “Indice di città smart” e al 91° come presenza di “Startup innovative”. La povertà a livello di capitale umano si riflette ineluttabilmente in una povertà materiale, con i cittadini brindisini che si attestano al 98° posto come “Depositi bancari procapite” e al 91° posto come “Reddito medio complessivo per contribuente”. In queste condizioni, difficilmente si riescono ad attrarre investitori, soprattutto se anche la giustizia civile funziona malissimo (103° posto come durata media delle cause civili e 106° posto come indice di rotazione delle cause): tanto è vero che in quanto a presenza di “Imprese straniere”, Brindisi si classifica al 99° posto.

Se non si è registrata ancora un’implosione sociale ed economica è grazie ai benefici residuali del vecchio modello economico, che ha consentito ad esempio – soprattutto per via del comparto industriale brindisino e della crescita del turismo – al reddito procapite dei brindisini di non diminuire nell’arco temporale 2007-2017 (la provincia di Brindisi è 7^ in questa voce), o di collocarsi al 39° come “Popolazione con crediti attivi”. Non a caso i dati migliori nella classifica de “Il Sole 24 Ore”, questa provincia li ha registrati negli anni ’90, nel pieno dello sviluppo portuale ed industriale. Due settori in questo momento in grande sofferenza, verso i quali non sembra ancora esserci una visione chiara.

L’86° posto nel “Saldo migratorio interno”, d’altronde, rappresenta il segnale più evidente della sofferenza che vive questa provincia, dove tuttavia – proprio per l’onda lunga degli anni ’90 – si possono annotare ancora dati interessanti a livello demografico, con le famiglie brindisine che sono le quinte più popolose d’Italia e con una popolazione che vanta per il momento un buon “Indice di dipendenza degli anziani”, ovvero moderata incidenza di over 65 tra i residenti. Insomma, il tessuto demografico consente ancora di provare a invertire un trend che qualsiasi studio prospetta come catastrofico sotto tutti i punti di vista, però è fondamentale lavorare sull’incremento di qualità del capitale umano, il che passa anche dall’attrazione di cervelli. Sotto questo aspetto, Brindisi risulta un territorio “chiuso”, dove nella voce “Immigrati regolari residenti” si piazza al 100° posto.

Eppure questa terra avrebbe tutto per risalire la china, a partire dalla qualità della vita, esaltata dall’11° posto nell'”Indice del clima”, dal discreto stato di salute della popolazione (38^ come tasso di mortalità) e dal basso costo dei canoni di locazione e delle abitazioni.

Il turismo è una carta che questa provincia sta provando sempre più a giocarsi, e il 9° posto nella “Qualità ricettiva delle strutture alberghiere” lo testimonia. Ma non basta. Proprio non basta.

Scendendo nello specifico delle sei graduatorie di macrosettore, nella classifica inerente “Ricchezza e consumi” Brindisi si piazza al 69° posto, risultando la 1^ in Puglia (Lecce 102^, ultima della Regione); male nei settori “Ambiente e servizi” (84^), “Giustizia e sicurezza” (88° posto), così come “Affari e lavoro” (81^) e “Cultura e tempo libero (80^); mentre nel settore “Demografia e società” Brindisi è 70^ (ultima in Puglia).

“Ricchezza e consumi”:Depositi bancari procapite” 98^, “Costo della rata mensile dei mutui” 52^, “Prezzo medio di vendita delle case” 102^, “Canoni medi di locazione” 10^, “Importo medio della pensione di vecchiaia” 85^, “Valore aggiunto per abitante 85^, “Spesa delle famiglie per il consumo di beni durevoli” 84^, “Protesti medi procapite 76^, “Popolazione con crediti attivi” 39^, “Reddito medio complessivo per contribuente” 91^ (7^ come variazione nell’arco 2007-2017, dove è aumentato).

“Ambiente e servizi”: “Spesa sociale degli enti locali” 69^, “Emigrazione ospedaliera 57^, “Indice del clima” 11^, “Passeggeri del trasporto pubblico” 82^ (Bari è 30^), “PM 10” 42^, “Produzione di rifiuti urbani procapite” 34^, “Raccolta differenziata” 93^, “Indice città smart” 97^.

“Giustizia e sicurezza”: Furti di auto” 101^, “Furti in abitazione ” 48^, “Violenze sessuali” 25^, “Indice di criminalità” 54^, “Rapine” 81^, “Estorsioni” 50^, “Reati legati agli stupefacenti” 78^, “Indice di litigiosità” 83^, “Cause pendenti ultratrentennali” 76^, “Durata media delle cause civili” 103^, “Indice di rotazione delle cause” 106^, “Riciclaggio” 98^, “Incendi” 68^.

“Affari e lavoro”:Immigrati regolari residenti” 100^, “Tasso di disoccupazione” 80^, “Tasso di disoccupazione giovanile” 68^, “Imprenditorialità giovanile” 76^, “Quota di export sul Pil” 70^, “Tasso di inattività” 87^, “Imprese registrate ogni 100 abitanti 79^, “Imprese straniere” 99^, “Banda larga” 5^, “Startup innovative” 91^, “Tasso di iscrizione netto nel registro delle imprese” 9^, “Imprese in fallimento” 61^.

“Demografia e società”: Saldo migratorio interno” 86^, “Tasso di mortalità” 38^, “Mortalità per tumore” 31^, “Famiglie numerose” 5^, “Tasso di natalità” 66^, “Indice di dipendenza degli anziani” 40^, “Indice di vecchiaia” 51^, “Numero medio di anni di studio della popolazione” 106^, “Acquisizioni di cittadinanza” 82^.

“Cultura e tempo libero”: “Sale cinematografiche” 60^, “Biblioteche” 103^, “Ristoranti e bar” 61^, “Concerti” 81^, “Densità dell’offerta culturale” 66^, “Qualità ricettiva delle strutture alberghiere” 9^, “Indice di sportività” 69^, “Librerie” 74^, “Palestre” 93^, “Spesa procapite per spettacoli” 90^, “Indice sport e natura” 53^, “Indice sport e bambini” 75^, “Mostre ed esposizioni” 57^.

Andrea Pezzuto