Home Politica L’Amministrazione Rossi in salvo almeno fino al 2021: vicino lo stop al pagamento dei mutui
L’Amministrazione Rossi in salvo almeno fino al 2021: vicino lo stop al pagamento dei mutui
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L’Amministrazione Rossi in salvo almeno fino al 2021: vicino lo stop al pagamento dei mutui

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BRINDISI – Per la situazione finanziaria del Comune di Brindisi, il Coronavirus paradossalmente potrebbe rivelarsi salvifico. Inizia a prendere forma, infatti, la maxi-operazione di rinegoziazione dei mutui erogati da Cassa depositi e prestiti agli enti locali. Nelle intenzioni del governo, tale operazione dovrebbe portare ossigeno per oltre 1 miliardo di euro ai bilanci di comuni, province e città metropolitane soffocati dal calo delle entrate innescato dal Coronavirus. Tuttavia occorrerà attendere il 6 maggio per conoscere l’elenco dei prestiti rinegoziabili e le condizioni applicate alla rinegoziazione, che verranno diffuse tramite una sezione dedicata all’operazione nel sito internet www.cdp.it. Poi ci sarà tempo fino al 3 giugno per aderire, trasmettendo i documenti necessari, fra cui la delibera di consiglio che approva l’operazione di rinegoziazione, esecutiva a tutti gli effetti di legge. La struttura del meccanismo dovrebbe essere la seguente: per la rata di giugno, posticipata al 31 luglio, verrà sospeso il pagamento della quota capitale e gli interessi saranno calcolati sulla base del piano di ammortamento vigente, mentre la quota capitale della rata di dicembre sarà corrisposta nella misura dello 0,25% del debito residuo 2020 e gli interessi saranno calcolati sulla base del piano post rinegoziazione, la cui scadenza minima è prevista per il 2043. I pagamenti riprenderanno a giugno 2021, comprensivi della quota capitale ordinaria post rinegoziazione.

Insomma, per il Comune di Brindisi significherebbe non dover ottemperare per quest’anno al pagamento del rateo annuale dei mutui pari a 3,5 mln di euro. Da ciò discenderebbe la possibilità di procedere con maggiore tranquillità alla vendita delle Farmacie comunali, delle piscine e degli altri immobili.

Per poter accedere a questa opportunità, però, il Comune dovrà approvare nel mese corrente il bilancio di previsione 2020, che senza i 3,5 mln da pagare, sarà più semplice da chiudere.

Si può ragionevolmente pensare, dunque, che la mancanza di offerenti registrata per l’alienazione delle Farmacie comunali non determinerà la fine di questa consiliatura, come iniziava a serpeggiare in città.

Certo, l’intervento dello Stato equivale a una sospensione, non ad una sanatoria, pertanto entro l’estate del 2021 sarà necessario trovare le risorse necessarie per rendere innanzitutto credibile quel Piano di rientro pluriennale che l’Amministrazione comunale si è impegnata a rispettare davanti alla Corte dei Conti.