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FdI: “A Taranto 1,5 miliardi, a Brindisi zero”
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FdI: “A Taranto 1,5 miliardi, a Brindisi zero”

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BRINDISI – Fratelli d’Italia tira dritto in vista delle amministrative del prossimo anno, forte anche delle recenti dichiarazioni della leader Giorgia Meloni, la quale ha chiarito che nelle elezioni comunali la linea di FdI sarà la seguente: «Nessun tavolo regionale: se ci sono accordi nelle città bene, altrimenti non bisogna avere paura di andare da soli». Musica per le orecchie dei rappresentanti brindisini del partito.

A chi nel corso della conferenza stampa ha chiesto se la circostanza di presentarsi alle amministrative del capoluogo nuovamente con un centrodestra diviso possa favorire un Rossi bis, Massimiliano Oggiano, capogruppo in consiglio comunale e provinciale di FdI ha risposto: «Quattro anni fa le condizioni erano differenti: Rossi rappresentava la novità mentre adesso la gente ha capito che ha interpretato le peggiori situazioni del passato. Adesso, consapevoli della nostra forza, ci presentiamo come faro della coalizione di centrodestra e se si presenteranno difficoltà insuperabili con gli altri partner del centrodestra, allora andremo da soli, assieme alle formazioni civiche come sta accadendo a Palermo ed a Verona». A fargli eco è stato il commissario provinciale e consigliere regionale del partito, Luigi Caroli, che ha ricordato la felice esperienza cegliese, dove FdI si è presentata da sola assieme a liste civiche, mentre alle provinciali ha giocato la partita in completa solitudine. «Non ci faremo fermare da nessuno: se altri partiti di centrodestra porranno pregiudiziali, andremo per la nostra strada. Se troveremo un accordo su un unico candidato, tanto meglio, viceversa si faranno le primarie», ha rincarato Cesare Mevoli, commissario cittadino di FdI.

Non sono mancati poi gli attacchi alla maggioranza che governa il Comune di Brindisi e le prese di posizione sui grandi temi locali. «I risultati della prima amministrazione di sinistra della storia di Brindisi – ha dichiarato Oggiano – sono sotto gli occhi di tutti: basta leggere i giornali e le classifiche nazionali dove Brindisi continua a perdere posizioni nella qualità della vita. In questi anni abbiamo ascoltato faraonici annunci da parte del sindaco Rossi sul Just transition fund, sul Cis e su una serie di finanziamenti. Lo abbiamo visto sostenere le posizioni politiche degli onorevoli del Pd Picierno e Cozzolino i quali assicuravano che Brindisi non avrebbe perso un euro dei fondi del Just transition fund. Da Rossi ci saremmo aspettati una difesa degli interessi del territorio invece che un atteggiamento da zerbino nei confronti del Pd e dei governi nazionale e regionale. A Taranto la politica è riuscita a portare 1,5 miliardi di euro, a Brindisi zero».

In merito agli investimenti, in questo caso quelli dei privati, Caroli ha denunciato come la provincia di Brindisi non abbia più attrattività verso gli investitori e ciò avverrebbe anche perché «le imprese vengono viste come avversari: serve un nuovo approccio», ha chiosato. Una sfida che passa anche dalla competizione con gli altri territori: «Siamo a favore – ha rivendicato Mevoli – della conversione a turbogas della centrale Enel perché questo genererebbe un indotto per le imprese impegnate nelle manutenzioni, così come chiediamo di smantellare il nastro trasportatore e di bonificare quei terreni fertili. E poi vorremmo capire se la realizzazione del parco eolico offshore possa creare problemi all’aeroporto e alla movimentazione portuale dato che, a quanto mi risulta, l’area dove dovrebbe sorgere coincide con la rada di attesa delle navi. Ma soprattutto diciamo chiaramente già da ora che l’investimento sarà accolto favorevolmente solo se la produzione delle pale avverrà a Brindisi e non a Taranto».