Home Politica La vicenda ACT Blade ha dell’incredibile ma forse non tutti l’hanno compreso
La vicenda ACT Blade ha dell’incredibile ma forse non tutti l’hanno compreso
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La vicenda ACT Blade ha dell’incredibile ma forse non tutti l’hanno compreso

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BRINDISI – Le opposizioni, sul caso ACT Blade, probabilmente non stanno comprendendo e capitalizzando l’enormità politica della faccenda. Il Comune, infatti, sta facendo montare lo spiacevole equivoco che i pareri tecnici che fornisce, i quali devono essere per legge basati su valutazioni tecniche in quanto sono da considerare illegittimi quelli incentrati sulla mera discrezionalità politica, hanno venature per l’appunto politiche piuttosto visibili.

Tale convinzione è stata espressa a più riprese, in questi anni, da contestatori dell’Amministrazione Rossi, in particolare in occasione dei pareri resi sul deposito di gnl di Edison e su tutte le opere portuali.

La peculiarità della vicenda ACT Blade, però, è che candidamente il Comune sta ammettendo che le eccezioni tecniche esperite non erano poi da prendere così tanto sul serio. A confermarlo ulteriormente, le dichiarazioni rese dal sindaco Rossi a L’Edicola del Sud: “Se la società fosse disponibile a ridimensionare la richiesta di concessione per un periodo di tre anni più uno, l’Autorità portuale dovesse comunicare che prima di allora non avrà ultimato gli accosti e ci fosse l’impegno di Enel a completare la zona franca entro il 2025 per consentire lo spostamento del capannone, allora si potrebbe autorizzare l’insediamento”.

Ma allora, signor sindaco, stavate scherzando quando nel parere comunale è stato eccepito che non si possono insediare attività produttive entro 300 metri dal mare, che quella fabbrica avrebbe violato la fascia di tutela che si deve rispettare per Beni come il capannone Montecatini e l’area archeologica di Punta delle Terrare e che si integrerebbe un contrasto con il Prp? Tesi che tra l’altro non avevano convinto neppure il segretario del PD Francesco Cannalire, che su questa faccenda ha fatto una opposizione molto più incisiva delle opposizioni.

Vincoli di quella natura e portata valgono che si metta un chiodo o si producano pale per mille anni.

Insomma, la domanda è: si viola o non si viola la legge prevedendo un insediamento produttivo a Sant’Apollinare? Perché nel parere non c’erano valutazioni di opportunità ma venivano richiamate norme!

La regola secondo cui l’importante è rimediare non può valere in questo caso. Non è accettabile. Ci devono pur essere conseguenze o, quantomeno, assunzioni di responsabilità qualche volta. Qualcuno dovrebbe fornire spiegazioni puntuali perché il Comune di Brindisi non è la sede di un’associazione.