
Oltre 300 file che ritraggono minorenni in scene di sesso con persone e animali sono stati trovati all’interno di un telefonino appartenente a un 36enne di Mesagne finito in carcere in seguito a una perquisizione della Polizia postale di Brindisi. Si tratta di filmati creati attraverso l’intelligenza artificiale. L’indagine è partita da uno scambio di filmati su Telegram.
All’uomo, colto in flagranza di reato lo scorso 28 febbraio, il gip del tribunale di Brindisi, ha poi convalidato l’arresto. Da quanto emerso, il 36enne durante una conversazione tramite l’app di messaggistica Telegram avrebbe inviato video di natura pedopornografica finito in mano a più persone. Ad avviare un’inchiesta è stata La procura di Cagliari che ha disposto una perquisizione presso l’abitazione del mesagnese. L’accertamento ha quindi permesso agli agenti di trovare nel suo smartphone circa 300 file, tra cui video a carattere pedopornografico. Nelle immagini erano ritratti anche minori con meno di 14 anni.