
“I dazi di Trump e il futuro del commercio globale”. L’analista brindisino Gianmarco Landi ospite di Confesercenti
Ha suscitato grande interesse il convegno organizzato da Confesercenti Brindisi, presso l’Hotel Orientale, sul tema “I dazi di Trump e il futuro del commercio globale”. Un argomento che è di interesse mondiale e universale, stante il grande riflesso economico, finanziario e sociale che questo strumento politico adottato dal presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, potrebbe avere nei confronti di tutti i paesi, grandi e piccoli. Ha introdotto i lavori del convegno il presidente provinciale di Confesercenti, Michele Piccirillo. E’ intervenuto il direttore Antonio D’Amore.
Ha relazionato Gianmarco Landi, uno dei massimi esperti italiani sul tema, nato a Brindisi, analista finanziario e geopolitico, giornalista, che da anni tiene conferenze in tutta Italia sugli effetti delle politiche economiche globali. “L’Italia non sarà penalizzata da questi dazi perché è un partner privilegiato nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti e in quanto tale può offrire un ponte di dialogo anche con le altre nazioni dell’Europa e badate bene dico Europa e non Unione Europea che non esiste come stato unico – ha detto Landi -. I dazi servono a ridisegnare un nuovo panorama finanziario e politico ma l’Italia non avrà nulla da temere. E i dazi, come stiamo vedendo in questi giorni, variano in base alla risposta politica che viene data da chi li riceve”.
“Con i dazi Trump vuole intervenire sui tre livelli che adesso governano l’universo – ha aggiunto l’analista brindisino -. A livello finanziario vuole spaccare la spina dorsale del sistema finanziario attuale, in senso economico vuole rompere la dinamica di produzione economica dei beni e dei servizi globale, in senso politico vuole spaccare l’élite dei potentati del mondo, che siano banche o altro”.
Landi ha anche affrontato le tematiche della guerra, con l’origine dei conflitti in Ucraina, a Gaza, in Israele, e in altri 80 luoghi della Terra e in che modo gli Stati Uniti possono intervenire con la NATO a guida Trump.