
Rajkovic, il Brindisi FC difende il proprio calciatore. Per il futuro, “ripartire più forti e uniti”
Non si è fatta attendere la risposta del Brindisi Football Club dopo che il Manfredonia aveva “condannato fermamente il gesto dell’attaccante brindisino Marko Rajkovic reo di aver rotto il setto nasale al giocatore Antonio Sepe, diagnosi per la quale si è reso necessario il ricovero presso “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo. In una nota diffusa dall’ufficio stampa si legge che “il Brindisi FC desidera rivolgere ad Antonio Sepe un sentito augurio di pronta guarigione, con l’auspicio di rivederlo al più presto in campo. Allo stesso tempo, riteniamo opportuno contestualizzare l’episodio come una dinamica di gioco accesa e sopra le righe, che tuttavia non rispecchia né definisce il profilo di Marko Rajkovic, calciatore che ha sempre dimostrato serietà, correttezza e spirito sportivo, spesso destinatario di trattamenti duri da parte degli avversari e sempre capace di mantenere autocontrollo e rispetto delle regole. Il gesto compiuto domenica va letto come una reazione impulsiva, non premeditata né dettata da volontà antisportiva, che la società stigmatizza e che lo stesso Rajkovic non ha esitato a riconoscere come sbagliata”.
IL FUTURO: “RIPARTIRE PIU’ FORTI, PIU’ CONSAPEVOLI, PIU’ UNITI”
L’ennesima beffa nei minuti di recupero a Manfredonia è stata l’ultima amarezza di questa incredibile stagione. È una verità difficile da accettare per chi ha lottato fino all’ultimo minuto inseguendo un obiettivo, la salvezza, che oggi con i punti conquistati sul campo sarebbe quasi compiuta. “La classifica avrebbe raccontato un’altra storia, fatta di sacrifici ripagati e di un finale diverso. Come società abbiamo messo tutto quello che avevamo, sul piano economico, organizzativo e umano, e abbiamo preteso il massimo da noi stessi, ma non è bastato – scrivono i dirigenti biancazzurri -. Sapevamo che non sarebbe stato semplice: abbiamo rilevato una società con una reputazione compromessa e con debiti che sembravano insormontabili ma che pure siamo riusciti a saldare restituendo dignità e credibilità al nome di Brindisi.
“Non tutto è andato come avremmo voluto, è inutile nasconderlo: sono stati commessi errori, soprattutto all’inizio, quando la gestione delle difficoltà ha risentito del peso della situazione ereditata – aggiunge la proprietà del Brindisi FC -. Nei prossimi giorni ci fermeremo a riflettere per capire dove migliorare e come ripartire. Ma una cosa è certa: Brindisi non può e non deve rassegnarsi. Il calcio a Brindisi deve risalire con l’orgoglio, la passione e il rispetto che questa città e questa maglia meritano. Il nostro impegno non finirà con l’ultima giornata: è da qui che vogliamo ripartire. Più forti, più consapevoli, più uniti.