
Finto appuntamento al parco con rapina: arrestata 21enne di Brindisi. In carcere anche tre complici
Un incontro pianificato a Roma in un parco, tra un uomo e due giovani ragazze (tra cui una 21enne di Brindisi), si è rivelato una trappola orchestrata nei minimi dettagli: la vittima è stata brutalmente aggredita e derubata di 500 euro. L’operazione condotta dalla Polizia di Stato, in sinergia con la Procura della Repubblica, ha permesso di identificare e arrestare tutti i componenti del gruppo criminale, che avevano già colpito in un episodio analogo. Le indagini hanno portato all’emissione di quattro misure cautelari in carcere.
L’intera vicenda ha avuto origine da una conoscenza casuale tra la vittima (un 36enne di Roma) e due ragazze incontrate in un noto fast food nella capitale. In realtà, si trattava di una strategia ben studiata. Le giovani, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero avuto il compito di individuare e attirare l’uomo prescelto.
Dopo il primo contatto, le ragazze hanno proposto un nuovo incontro nel parco della Caffarella. L’uomo, ignaro della trappola, si è presentato all’appuntamento dove, invece di un momento conviviale, ha trovato ad attenderlo anche due ragazzi, pronti ad agire.
Qui la vittima è stata accerchiata e colpita dai due giovani con estrema violenza, riportando lesioni facciali gravi, tra cui la frattura delle ossa nasali. Inoltre, durante l’aggressione, uno dei rapinatori ha estratto un coltello per minacciare l’uomo e costringerlo a consegnare il denaro in suo possesso, 500 euro. I rapinatori sono poi fuggiti, lasciando l’uomo ferito a terra. La vittima, nonostante le ferite riportate, ha sporto denuncia presso il commissariato di zona, fornendo una descrizione precisa degli aggressori e dell’arma impiegata. Gli agenti del Commissariato Appio hanno avviato immediatamente le indagini, incrociando i dati forniti con altri episodi simili.
Le caratteristiche dei sospetti e le modalità d’azione, comprese le minacce con un coltello, hanno permesso di collegare un altro caso. L’unificazione dei fascicoli investigativi ha reso possibile ricostruire la struttura del gruppo, individuando i quattro responsabili.
A conclusione delle indagini, la Procura della Repubblica ha richiesto l’emissione di misure restrittive nei confronti dei quattro sospettati. Il Tribunale competente ha accolto la richiesta, autorizzando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tutti i membri del gruppo.
Si tratta di due ragazze, identificate come le esche che hanno attirato la prima vittima, un ragazzo di 19 anni coinvolto in entrambe le rapine, e un cittadino romeno di 24 anni, considerato il principale esecutore materiale degli attacchi.