
di Salvatore Morelli
Un mese senza Gina, rimasta “nascosta” dentro a un mistero che avvolge un caso che non riesce a trovare risposte chiare sulla sua scomparsa. Di Luigia Monaco, per tutti Gina, non si hanno più tracce dallo scorso 6 aprile quando verso mezzogiorno è stata improvvisamente “inghiottita” all’interno di una strada del suo paese, Ceglie Messapica, svanendo nel nulla di contrada Moretto, luogo dove si trova l’azienda di lavorazione marmi del compagno. Una zona che si addentra in un boschetto dove sono presenti diversi pozzi e poi sterpaglie e cespugli e che, vista la natura selvaggia del luogo, indurrebbe a pensare che Gina possa esser rimasta vittima di uno spiacevole incidente. Ma rimangono solo parole, al momento.
Poi ci si chiede: ma una donna, una domenica mattina a mezzogiorno, cosa ci va a fare (tutta sola e a passo spedito) con una borsetta in spalla e un sacchetto di immondizia in mano? Sono queste le sue ultime immagini, riprese da una telecamera di videosorveglianza, nel buio di una storia e di ricerche che a distanza di un mese non hanno ancora tracciato una pista valida per cercare di arrivare alla verità.
Ora si sta organizzando un tavolo tecnico in Prefettura che dovrebbe portare a scandagliare e rivoltare quel misterioso boschetto da cima a fondo, ma il tempo ormai intercorso affonda solo nella speranza che possa spuntare finalmente qualcosa di nuovo prima che sopraggiunga l’oblio.