Home Cronaca Chiesto l’arresto per la figlia di Riina. Non è bastata una “vita nuova” nel Brindisino
Chiesto l’arresto per la figlia di Riina. Non è bastata una “vita nuova” nel Brindisino
0

Chiesto l’arresto per la figlia di Riina. Non è bastata una “vita nuova” nel Brindisino

0

Non è bastato cercare di vivere una vita nuova a San Pancrazio Salentino, a quanto pare Maria Concetta Riina, la figlia del noto boss siciliano Totò, avrebbe messo in atto un’estorsione ai danni di un imprenditore toscano. Motivo per cui è stato chiesto l’arresto. È stata la Dda di Firenze a ottenere una misura cautelare per la donna e per il genero del defunto capo di Cosa Nostra, Antonio Ciavarello.

Per mesi la coppia avrebbe inviato minacce velate per estorcere denaro a due imprenditori in Toscana. Ora la Dda di Firenze ha ottenuto dal Riesame l’arresto per Maria Concetta Riina e Antonino Ciavarello, indagati per concorso in estorsione. La misura però non è ancora esecutiva: devono trascorrere i tempi di un eventuale ricorso in Cassazione e di un’eventuale, futura pronuncia della Suprema corte che la confermi.

L’inchiesta ha coinvolto la più grande dei figli di Riina, Maria Concetta e suo marito. Quest’ultimo all’inizio degli anni 2000 era titolare di un negozio di abbigliamento e, secondo quanto ricostruito, avrebbe conosciuto i due imprenditori per motivi di lavoro. Nel febbraio 2024 fu arrestato a Malta in esecuzione di un mandato di cattura europeo emesso dal tribunale di Brindisi per due sentenze. Detenuto a Rieti, Ciavarello il marzo scorso ha intrapreso uno sciopero della fame a causa delle lunghe attese per il mancato rinnovo della carta di identità. Secondo le indagini del Ros, dal carcere avrebbe inviato all’imprenditore senese un messaggio dal cellulare. Poi la moglie avrebbe inviato pressanti e minacciose richieste di denaro che hanno sortito l’effetto voluto, costringendo uno dei due imprenditori a far recapitare all’indagata una cesta di alimentari del valore di 350 euro.

Insoddisfatta di quel regalo, la donna avrebbe anche detto: “Capisco che anche tu hai i tuoi problemi … mi aspettavo qualcosa di piccolo per tamponare il momento senza lavoro, ma se non puoi … spero che il buon Dio ci aiuti!”. L’imprenditore sarebbe andato fino a Roma a consegnare 1.000 euro alla figlia di Riina. Anche l’imprenditore di Pisa sarebbe stato tartassato con velate minacce: prima avrebbe evitato di rispondere, poi avrebbe proposto di versare 200 euro, somma ritenuta insoddisfacente.