
Porto di Brindisi: Tullio Ferrante, sottosegretario al Mit, in visita al cantiere della cassa di colmata
Questa mattina, nella sala ex Comitato dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (AdSPMAM), sede di Brindisi, ha avuto luogo un partecipato incontro, nel corso del quale il commissario straordinario di Governo per l’opera, professor Ugo Patroni Griffi, e il commissario straordinario dell’Ente, ammiraglio Vincenzo Leone, hanno illustrato al sottosegretario di Stato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante, delegato al coordinamento funzionale delle opere commissariate, lo stato dell’arte e i prossimi imminenti step relativi al progetto “Completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est”. Il quadro economico dell’opera è a valere sul programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale, sinergici e complementari, al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per un importo di circa 43 milioni di euro. Si tratta della somma più rilevante di procedure d’appalto avviate in un porto nel sud Italia, dopo Palermo
Dopo un iter amministrativo lungo e particolarmente complesso, finalmente, è stata cantierizzata un’opera strategica e indispensabile per lo sviluppo dello scalo messapico, prodromica al tanto atteso dragaggio dei fondali. In questi giorni sono iniziati i lavori in campo, sul cantiere già avviato da tempo. È stata effettuata la giustapposizione delle piste (tracciati temporanei usati per il transito di mezzi e macchinari all’interno della zona) e definito il cantieramento (l’insieme delle installazioni, delle aree operative e logistiche del cantiere).
L’ente portuale, inoltre, ha affidato il piano di monitoraggio ambientale in corso d’opera per i primi tre mesi e mezzo, in modo tale che i lavori possano proseguire celermente. In aggiunta, l’AdSPMAM sta gestendo la gara per l’affidamento del monitoraggio, secondo quanto prescritto in sede di valutazione di impatto ambientale.
“Questa non è solo un’opera strategica per lo sviluppo del porto, ma è anche un esempio virtuoso di sostenibilità ambientale – ha commentato il commissario straordinario dell’AdSPMAM, Amm. Vincenzo Leone -. La cassa di colmata, infatti, oltre a consentirci di refluire i materiali rivenienti dal dragaggio del porto, intervento che porterà Brindisi a diventare il secondo porto dell’Adriatico, per batimetria, subito dopo Trieste, darà alla città un parco verde affacciato sul mare, un luogo pubblico che unirà rigenerazione urbana e rispetto per l’ambiente. Un’opera green che parerà al futuro di Brindisi”.
LA VISITA AL CANTIERE E COSA NASCERA’
Dopo l’incontro con la stampa, la delegazione, ha visitato il cantiere. Nel progetto della cassa di colmata si è lavorato per aumentare in modo significativo la superficie permeabile e ridurre il volume della cassa di circa 150.000 metri cubi. Ciò comprende anche la riduzione del fronte di attracco, l’espansione del canale (da 45 metri a 130 metri) e una diversa sistemazione dei confini terrestri e della sponda occidentale del canale. Saranno piantati alberi e arbusti in un design simile a “dune” per proteggere l’area dal traffico veicolare.
Queste azioni rappresentano interventi di riqualificazione paesaggistica in linea con quanto previsto nell’ambito del “Progetto di valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri” nel Piano paesaggistico territoriale regionale vigente.
Il progetto darà vita a un parco verde costiero che coprirà un’area di circa 50.000 metri quadrati e che potrà ospitare la flora e la fauna selvatica, oltre a essere accessibile al pubblico, con un impatto visivo e ambientale significativo.
Comunicato stampa
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