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Il progetto “Brindisi Smart City Port” avrà anche un giardino pluviale all’interno del lotto 7, grazie a una spesa di 197.604,33 euro.
Nella determina del Comune di Brindisi, con oggetto (Programma di azione e coesione complementare al Pon “Infrastruuture e reti 2014-20), si legge che “riscontrata che vi è l’urgenza di realizzare i lavori previsti, stante i ritardi accumulati per criticità importanti legate alla realizzazione di alcuni lotti, la cui rinegoziazione e rimodulazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha causato un rallentamento dell’attuazione del progetto “Brindisi Smart City Port”,
e “dato atto che si tratta di un intervento per il quale non vi sono effetti di alcun genere determinati dalle opere, sia prima che dopo l’intervento, di modifica dello stato dell’ambiente, per il quale non è stato redatto lo studio di fattibilità ambientale. Accertato che la somma necessaria per la realizzazione delle opere in oggetto risultano già impegnate sul cap.29429152 per l’importo di 10.687.800,60€ quale finanziamento ministeriale e sul cap.28395002 per l’importo di 1.189.575,00€, quale finanziamento comunale relativo alla quota di risorse eccedenti l’importo massimo concedibile, nel redigendo Bilancio di Previsione 2022/2024, suddiviso in tre annualità”,
il progetto esecutivo e gli atti ad esso allegati relativo alla realizzazione del “Giardino Pluviale” di cui al lotto 7 del progetto “Brindisi Smart City Port”, è stato approvato per un importo complessivo di 197.604,33 euro.
Ultimamente, la Giunta comunale ha anche approvato il PFTE (Progetto di fattibilità tecnico-economica) per la realizzazione di un info-point o un punto di accoglienza museale all’interno dell’area archeologica nell’ex via del Mare (oggi Domenico Mennitti), intervento chiave del progetto “Smart City Port”, con un investimento di altri 623 mila euro, per cercare di recuperare e valorizzare un punto della città con particolare interesse storico.
L’intervento si concentrerà su un’area, nota come zona Mattonelle, con affaccio sul Seno di Levante dove al centro del progetto vi è la ricostruzione dell’ex carcere, oggi parzialmente crollato. La nuova costruzione, in totale armonia con il contesto storico, sarà realizzata con una struttura leggera in vetro e acciaio. L’idea è quella di realizzare una “quarta parete” trasparente che connette il passato e il presente della città.
La zona esterna all’edificio verrà ripensata con una gradinata che fungerà da spazio di sosta e socializzazione a servizio dell’intera area archeologica. Nel giardino sottostante, invece, saranno piantate erbe tipiche della macchia mediterranea, come lavanda e rosmarino Un’illuminazione architettonica ad hoc, installata in corrispondenza del camminamento di via Fratti, permetterà di ammirare il sito anche di notte.
Prevista anche la sistemazione del terrapieno sottostante il chiosco, con un tessuto anti-radice che ne conterrà lo smottamento e garantirà la stabilità del terreno. Il valore dell’area è stato confermato da saggi esplorativi condotti dalla Soprintendenza Archeologica nel 2003. Le indagini hanno riportato alla luce reperti e strutture murarie che testimoniano una complessa stratificazione, con tracce di frequentazione che vanno dal VII secolo a.C. fino al XX secolo. Questi ritrovamenti non solo attestano l’importanza storica del luogo, ma rendono il sito un punto focale per la comprensione del passato della città.
Nella determina del Comune di Brindisi, con oggetto (Programma di azione e coesione complementare al Pon “Infrastruuture e reti 2014-20), si legge che “riscontrata che vi è l’urgenza di realizzare i lavori previsti, stante i ritardi accumulati per criticità importanti legate alla realizzazione di alcuni lotti, la cui rinegoziazione e rimodulazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha causato un rallentamento dell’attuazione del progetto “Brindisi Smart City Port”,
e “dato atto che si tratta di un intervento per il quale non vi sono effetti di alcun genere determinati dalle opere, sia prima che dopo l’intervento, di modifica dello stato dell’ambiente, per il quale non è stato redatto lo studio di fattibilità ambientale. Accertato che la somma necessaria per la realizzazione delle opere in oggetto risultano già impegnate sul cap.29429152 per l’importo di 10.687.800,60€ quale finanziamento ministeriale e sul cap.28395002 per l’importo di 1.189.575,00€, quale finanziamento comunale relativo alla quota di risorse eccedenti l’importo massimo concedibile, nel redigendo Bilancio di Previsione 2022/2024, suddiviso in tre annualità”,
il progetto esecutivo e gli atti ad esso allegati relativo alla realizzazione del “Giardino Pluviale” di cui al lotto 7 del progetto “Brindisi Smart City Port”, è stato approvato per un importo complessivo di 197.604,33 euro.
Ultimamente, la Giunta comunale ha anche approvato il PFTE (Progetto di fattibilità tecnico-economica) per la realizzazione di un info-point o un punto di accoglienza museale all’interno dell’area archeologica nell’ex via del Mare (oggi Domenico Mennitti), intervento chiave del progetto “Smart City Port”, con un investimento di altri 623 mila euro, per cercare di recuperare e valorizzare un punto della città con particolare interesse storico.
L’intervento si concentrerà su un’area, nota come zona Mattonelle, con affaccio sul Seno di Levante dove al centro del progetto vi è la ricostruzione dell’ex carcere, oggi parzialmente crollato. La nuova costruzione, in totale armonia con il contesto storico, sarà realizzata con una struttura leggera in vetro e acciaio. L’idea è quella di realizzare una “quarta parete” trasparente che connette il passato e il presente della città.
La zona esterna all’edificio verrà ripensata con una gradinata che fungerà da spazio di sosta e socializzazione a servizio dell’intera area archeologica. Nel giardino sottostante, invece, saranno piantate erbe tipiche della macchia mediterranea, come lavanda e rosmarino Un’illuminazione architettonica ad hoc, installata in corrispondenza del camminamento di via Fratti, permetterà di ammirare il sito anche di notte.
Prevista anche la sistemazione del terrapieno sottostante il chiosco, con un tessuto anti-radice che ne conterrà lo smottamento e garantirà la stabilità del terreno. Il valore dell’area è stato confermato da saggi esplorativi condotti dalla Soprintendenza Archeologica nel 2003. Le indagini hanno riportato alla luce reperti e strutture murarie che testimoniano una complessa stratificazione, con tracce di frequentazione che vanno dal VII secolo a.C. fino al XX secolo. Questi ritrovamenti non solo attestano l’importanza storica del luogo, ma rendono il sito un punto focale per la comprensione del passato della città.
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