Sviluppo industriale e portuale, Marchionna: “Noi lavoriamo per la crescita e l’occupazione, gli altri…”
BRINDISI – “Il Pd e il M5s devono assumersi la responsabilità delle loro idee. Parlano di sviluppo industriale e portuale, tirano in ballo Confindustria e l’Autorità portuale (millantando intese per attrarre gli investimenti), ma dimenticano di essere stati il nemico numero uno, lo spauracchio di imprenditori e operatori portuali. Non sono d’accordo con il candidato sindaco Roberto Fusco quando afferma che “Brindisi ha già dato” e che quindi non deve accogliere investimenti legati ai carburanti di transizione. Va ricordato, infatti, che le infrastrutture di stoccaggio di tali carburanti fanno le fortune di realtà come ad esempio Ravenna. Brindisi, pertanto, deve cogliere tutte le occasioni economiche in linea con il Green New Deal, perché rappresentano finalmente un risarcimento per questo territorio, che tanto ha dato al Paese nel recente passato.
Anche sullo sviluppo del porto, la posizione del M5s è piuttosto ambigua. Dopo le ultime elezioni politiche, infatti, il gruppo dei Cinquestelle avanzo’ la proposta di un referendum contro la zona franca doganale di Capo Bianco, dove sono previsti investimenti che porteranno centinaia di posti di lavoro. Un’opera che può cambiare la storia del porto di Brindisi e che ha visto il nostro deputato Mauro D’Attis strenuamente impegnato per centrare questo fondamentale obiettivo. Ed è altrettanto surreale che Conte venga a Brindisi provando goffamente ad accreditare il M5s dell’ambientalismo radicale presso il mondo produttivo attraverso la spendita del nome di Confindustria Brindisi. Il tutto, dopo che il centrosinistra targato Pd ha avversato ogni opera portuale e ogni potenziale investimento sostenuto dall’associazione degli industriali.
Così come, forse per l’idea di città di questo fronte caratterizzato da integralismo ambientale, non sarebbe possibile banchinare l’area contermine Capo Bianco per ospitare un grande cantiere navale che sarà impegnato nella costruzione di traghetti green occupando oltre 400 lavoratori. La gente sa bene chi ha quotidianamente lavorato in favore dello sviluppo e dell’occupazione e chi invece gioca con le parole, parlando in maniera vacua di contrasto alla povertà e contestualmente affamando i cittadini con politiche decrescitiste”.