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Dopo il report di Arpa, Torchiarolo alza la voce
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Dopo il report di Arpa, Torchiarolo alza la voce

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TORCHIAROLO – Dalla pubblicazione del report annuale di Arpa Puglia relativo allo scorso anno è emerso che le emissioni degli inquinanti sono tutte al di sotto dei limiti stabiliti dalle direttive europee, ad eccezione dell’ozono.

Torchiarolo rimane però “maglia nera” per qualità dell’aria: risulta infatti essere la prima in Puglia per concentrazione di inquinanti, con particolare riferimento a PM 10, PM 2,5 e Benzo[a]pirene.

LA VICENDA

Occorre ricordare che la Direzione generale per l’inquinamento della Commissione europea, nel 2016, aprì una procedura di infrazione per la  violazione degli Articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/EC, in riferimento alla qualità dell’aria a Brindisi.

La situazione risultava critica già nel 2014, anno in cui vennero registrati continui sforamenti e che di conseguenza portò Arpa a presentare un “Piano di risanamento della qualità dell’aria nel Comune di Torchiarolo” a seguito di numerosi rilevamenti dai quali era emerso come la combustione della legna costituisse nella zona di Torchiarolo una sorgente emissiva particolarmente significativa, in grado di influenzare negativamente a livello locale lo stato della qualità dell’aria.

Il Comune di Torchiarolo decise a quel punto di fare ricorso al Tar, che con sentenza del 18 Febbraio 2015, annullò l’ordinanza della Regione sui camini di Torchiarolo.
Il successivo 17 Luglio 2015, la sentenza del Tar venne sospesa dal Consiglio di Stato, permettendo l’attuazione del Piano di risanamento.

LE PRIME REAZIONI

“Oggi, nell’ambito del procedimento pendente dinanzi allo stesso Consiglio di Stato, l’ultimo CTU sembra darci ragione – annuncia il Sindaco Flavio Caretto che aggiunge – quello dei camini è un falso problema ed è paradossale inoltre che i consumi energetici siano a carico dei cittadini”.

Il Consiglio di Stato, sollecitato per la seconda volta dal Comune di Torchiarolo, infatti, ha ritenuto opportuno affidarsi ad un CTU qualificato affinché si esprima sulle cause del superamento dei limiti di PM10, cioè se questo sia dovuto alla combustione di legna o alle emissioni della Centrale termoelettrica di Enel.

Sulla stessa linea anche le opposizioni che lamentano la mancanza di  interventi incisivi da parte delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni.
“Imputare i danni ambientali e l’inquinamento ai camini del paese, è una barzelletta che ci raccontano da anni e che, ovviamente, non regge” è il coro unanime dell’opposizione.

Per il Consigliere Ruggero Blasi “bisognerebbe avere il coraggio di chiamare i problemi con il loro nome e non scendere a compromessi di alcun tipo. La gente di Torchiarolo continua ad ammalarsi, anche per le condizioni ambientali, e quello che preoccupa di più è che l’età di coloro che intraprendono disperate battaglie contro il cancro è sempre più bassa”.
Per Luca Romano, capogruppo della Lega, “bisogna avere il coraggio e la capacità di scontrarsi con i grossi colossi industriali senza accontentarsi di inutili ristori, e segnare un percorso di salvaguardia ambientale a medio lungo raggio.”

Insomma, i dati sembrano rassicurare solo Regione ed Arpa, mentre la preoccupazione a Torchiarolo rimane alta.

 

Luigi Epifani