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Lettera d’amore a John Brown III
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Lettera d’amore a John Brown III

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BRINDISI – Quando al termine dell’ultima gara stagionale si è diretto verso il centro del campo, si è steso per terra e ha baciato il parquet, molti hanno pensato a un gesto di commiato verso una città che gli ha dato tanto ma alla quale ha restituito ancora di più. John Brown, invece, con quel gesto ha soltanto voluto rendere plastico un sentimento di gratitudine sincera verso quei tifosi che l’hanno amato alla follia già prima che mettesse piede a Brindisi.

Il 27enne di Jacksonville ha deciso di restare ancora un altro anno in canotta biancazzurra, compiendo un gesto d’altri tempi, anteponendo al dio denaro la gratitudine verso Giofrè (che prima l’ha portato in Italia e poi a Brindisi, consentendogli di diventare il giocatore rivelazione del campionato) e Vitucci, verso quella città che l’ha adottato e nei confronti di una società che ha puntato fortemente su di lui. Già, perché dopo una Final Eight e un campionato come quelli disputati da Brown, resta difficile immaginare che non gli siano giunte offerte economiche più importanti di quella dell’Happy Casa. Tutti temevano che i “petrodollari” potessero portarlo lontano da Brindisi, e invece Giovanni Marrone è pronto a deliziare una città intera per un altro lungo anno, durante il quale farà vedere – questa volta per tre volte a settimana – giocate spettacolari, difese da strabuzzarsi gli occhi e farà sorridere il cuore dei brindisini con le sue goliardate fuori dal campo. Sì, perché John Brown, prima di essere il giocatore rivelazione, è soprattutto una persona speciale: solare, aperto, disponibile, integrato come pochi americani si sono visti negli ultimi anni. Proprio lui, che da ridere avrebbe poco per le tante avversità che la vita gli ha posto di fronte. Ostacoli che John ha saputo brillantemente superare uno dopo l’altro, finché non è arrivata la discesa. Adesso Giovanni, questa fase felice della sua vita vuole tenersela stretta: d’altronde, uno con la sua storia sa bene quali sono le priorità nella vita, e a Brindisi ha trovato tutti gli ingredienti per essere felice.

Certo, quest’anno dovrà fare un ulteriore salto di qualità, dimostrando di poter reggere quei livelli di gioco ai quali ha abituato gli addetti ai lavori anche nelle partite infrasettimanali di Champions, ma per uno come lui che non ha paura di nulla e che sa adeguarsi in tempi record alle difficoltà, l’impegno della coppa risulterà certamente un’ulteriore molla per fare ancora meglio. E che Brown sia carico in vista di questa nuova avventura l’ha dimostrato anche sui social, commentando l’uscita del girone di Champions League dell’Happy Casa con un emoticon rappresentante il fuoco.

Al suo fianco, adesso, Giofrè e Vitucci dovranno mettere un giocatore che sappia aprirsi dall’arco, così da concedere spazio nel pitturato per le sue scorribande. Non un incastro semplice, ma in passato Brindisi ha sempre dimostrato di saper scovare pivot perimetrali quali Lalanne, Mays, Gaffney, Carter. Gaspardo, dalla panchina, sarà l’altro lungo capace di aprire il campo, mentre il quarto lungo potrebbe essere un italiano con centimetri e presenza nel pitturato. Che sia uno tra Cervi, Cusin e Renzi?

Andrea Pezzuto