Piano della Costa: il Comune lavora su più fronti. Ecco le ragioni dell’impasse

di Redazione

BRINDISI – Lo stato d’impasse del Comune di Brindisi sul Piano della Costa è riconducibile a due ragioni. La prima è legata al lavorio della Capitaneria di porto volto a ridefinire (finalmente) la dividente demaniale, in molti tratti della costa inghiottita dal mare.

La seconda afferisce il rapporto tra spiagge libere e private, con le prime che devono rappresentare il 60% dei lidi balneabili. E proprio su questo l’Amministrazione comunale sta lavorando, perché al momento, se si dovesse rispettare questo rapporto, sarebbe necessario revocare alcune concessioni balneari.

Proprio oggi scade il piano di monitoraggio delle aree classificate come a rischio Pg3 per via della presenza di falesia alta e pericolosa per l’incolumità delle persone. La volontà del Comune è quella di attendere gli esiti di questo monitoraggio per poi richiedere il declassamento delle aree Pg3. Ciò renderebbe utilizzabili altri tratti di costa, scongiurando così la necessità – altrimenti ineludibile – di ritirare alcune concessioni private per rispettare il suddetto rapporto tra spiagge libere e private.

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