Home Politica INTERVISTA – Elefante dice basta: “Farmi fuori perché dico cose di sinistra? Dalla maggioranza solo scenografia salviniana. Se l’obiettivo è tirare a campare, io non ci sto”
INTERVISTA – Elefante dice basta: “Farmi fuori perché dico cose di sinistra? Dalla maggioranza solo scenografia salviniana. Se l’obiettivo è tirare a campare, io non ci sto”
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INTERVISTA – Elefante dice basta: “Farmi fuori perché dico cose di sinistra? Dalla maggioranza solo scenografia salviniana. Se l’obiettivo è tirare a campare, io non ci sto”

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BRINDISI – Antonio Elefante non sta certamente risparmiando critiche alla maggioranza, ma si sente un componente della stessa, e soprattutto si sente un iscritto del Pd.

Sul suo profilo Facebook, lo stesso consigliere chiarisce la vicenda legata all’appartenenza al partito: “Leggo su alcuni giornali online che io non sarei un tesserato del PD di Brindisi.
Mi rendo conto come essere un iscritto storico, un dirigente di lungo corso, un rappresentante di Partito non sia per tutti.
Nel PD di Brindisi coloro i quali hanno in mano il potere hanno dimostrato con questa dichiarazione di non saper espletare tale dovere di Partito così come si dovrebbe fare.
Ma voglio aiutarli, voglio insegnargli come si è sempre fatto per gli iscritti storici: ogni anno, nel periodo di tesseramento, il Segretario del PD di turno metteva da parte quelle tessere storiche di dirigenti, rappresentanti istituzionali e tesserati storici i quali non hanno bisogno di chiedere all’ultimo arrivato, Cannalire, di poter o dover confermare la loro storia nel Partito. Visto che, quelli come me, lasciano il proprio contributo mese per mese (contributo dichiarato… spero come tutti fanno….), e la riconferma della tessera risulta, per questo, una mera formalità così come ogni anno…
Tant’è che anche negli anni passati alcune tessere non venivano ritirate dai diretti interessati pur pagandola o confermandola con la loro presenza continua”.

Dicevamo però che Elefante si trova in forte discordia con le politiche della maggioranza, tanto da aver ricevuto recentemente una lettera di richiamo dal Pd.

“Anche quando andavo a scuola, nonostante ero il più bravo di tutti, arrivavano lettere di richiamo a mia madre perché dovevo darmi una calmata, ma non me ne fregavo nulla. Se vengono dette cose che non sono giuste, non posso restare indifferente. Io mi sento parte di questa maggioranza, ma di quella che abbiamo promesso di essere. E poi, come si fa a sbattere fuori dal partito uno come me solo perché dice cose di sinistra?”.

In merito alle ragioni della sua assenza nell’ultimo Consiglio comunale e alle cause dei malumori, Elefante spiega: “Per quelli come me, che non si limitano a scaldare la poltrona, era un’offesa partecipare a quel Consiglio. Partiamo dalla delibera sulla Tosap: in questi mesi sono state fatte una serie di commissioni per rivedere il regolamento. Era stato proposto dalla presidente Portolano una scontistica fino all’80%. Immediatamente ho denunciato che avrebbe significato creare delle differenze arbitrarie, pertanto proposi di determinare una percentuale di abbattimento fissa e di eliminare lo sconto per quelle manifestazioni che beneficeranno già di un contributo del Comune. Tutti i componenti di quella commissione sono stati d’accordo con le mie proposte, ma poi nella commissione avvenuta due giorni prima del Consiglio comunale, il regolamento Tosap era stato modificato tornando alla proposta originaria. In Consiglio si è portata quindi la delibera che tornava alla proposta iniziale di abbattimento fino all’80%, che si presta a favori per amici e raccomandati. La discrezionalità politica va contro i principi della sinistra. Purtroppo la politica fa sempre più difficoltà a rappresentare qualcosa, pertanto diventa più semplice rappresentare qualcuno”.

Ma c’è un altro motivo alla base dell’assenza: “L’altra ragione rinviene dalla discussione sulla delibera Abaco, dove in commissione sono stato sminuito e offeso salvo poi avere ragione dato che la delibera è stata ritirata. Mi sono chiesto dunque perché dovessi sempre aiutare gli altri, venendo per giunta offeso?”.

Altro punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale appena svolto riguardava l’approvazione della delibera sulla New Arena. Elefante si dice estremamente favorevole alla realizzazione dell’opera, attaccando anzi l’ordine del giorno che ha visto come primo firmatario Oggiano: “E’ solo propaganda dire che quei soldi possono essere dati ai poveri. Per aiutare chi si trova in difficoltà per l’emergenza ho proposto la cancellazione del pagamento di Tosap, pubblicità e Tari dal 10 marzo al 18 maggio. I soldi possono essere presi da quanto stanziato per le manifestazioni sportive. I 50.000 euro destinati al Giro d’Italia possono essere utilizzati a tal fine, anche perché a me era stato detto che il Giro non avrebbe comportato esborso alcuno. Tornando alla questione New Arena, per i soldi che stiamo spendendo è un affare, anche se secondo me arriveremo a un milione di euro di spese per il Comune. Tuttavia, voglio vedere cosa ci sarà scritto, cosa non è stato inserito, ciò che verrà aggiunto in corso d’opera, perché fino a questo momento ho pochi elementi per giudicare, e su quei pochi elementi a disposizione nutro sinceramente dei dubbi”.

E anche sulle Farmacie comunali Elefante è piuttosto critico: “Anche in questo caso, la decisione sulla vendita delle farmacie è avvenuta senza una approfondita discussione preliminare; per quello non partecipai al Consiglio comunale del 29 dicembre. In un’intervista ebbi modo di rilevare punti deboli in merito all’impostazione della vendita, perché quelle clausole per il mantenimento dei lavoratori e della sede nel quartiere La Rosa le ritenevo inapplicabili. E anche se lo fossero, comunque il privato può non tenerne conto, pagando quella penale irrisoria e licenziando i lavoratori”.

Infine Elefante si sofferma sul Piano di rientro pluriennale, imperniato sulla vendita delle farmacie e delle piscine comunali: “Così facendo rischiamo di far saltare quel Piano già al primo anno. Abbiamo il coraggio di fare scelte coraggiose, togliendo il marcio creato dalla politica del passato, oppure facciamo solo scenografia salviniana, facendo finta di fare la rivoluzione e tirando invece a campare confidando nella clemenza della Corte dei Conti? Perché se è così, io non partecipo a questa farsa”.