Home Economia e lavoro Povera Brindisi: l’ex Pic Nic ostaggio di una firma. Rimandata l’inaugurazione, al pari del Castello Alfonsino e di Cala Materdomini
Povera Brindisi: l’ex Pic Nic ostaggio di una firma. Rimandata l’inaugurazione, al pari del Castello Alfonsino e di Cala Materdomini
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Povera Brindisi: l’ex Pic Nic ostaggio di una firma. Rimandata l’inaugurazione, al pari del Castello Alfonsino e di Cala Materdomini

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BRINDISI – L’ex Pic Nic avrebbe dovuto riaprire i battenti questa estate. Al pari della spiaggia di Cala Materdomini e del Castello Alfonsino. La burocrazia italica e autoctona, però, non lo consentirà. Già, perché i privati, pur avendo ottenuto già da gennaio tutte le autorizzazioni, attendono la firma della dirigente comunale, la quale a sua volta attende che il demanio istruisca la pratica della variante dell’area demaniale sulla quale dovrà sorgere il parcheggio a servizio del ristorante.

I privati lamentano i tempi biblici della burocrazia, ma soprattutto non si spiegano perché dal Comune, in attesa della variante per il parcheggio, non venga consentito l’avvio dei lavori di recupero dell’ex Pic Nic. La proposta avanzata nei mesi scorsi dalla società che gestisce (tra i tanti locali) la Pescheria del Porto alla dirigente Carrozzo è la seguente: nelle more che da Bari venga istruita e conclusa la pratica della variante dell’area demaniale per istituire l’area parcheggio ancillare al ristorante, consentiteci di iniziare i lavori sul fabbricato; qualora, finiti i lavori, la variante non dovesse essere ancora giunta, provvederemo a monetizzare l’area parcheggio in favore del Comune. Stando ai privati, però, dagli uffici comunali inspiegabilmente non giungono risposte.

Stessa attesa snervante interessa il rifacimento della spiaggia di Cala Materdomini: dopo svariati mesi, è stata trovata la sabbia compatibile, ma non è chiaro perché i lavori non ripartano. Stessa sorte riguarda il castello Alfonsino, con problemi e ritardi che vanno inesorabilmente accumulandosi sulla tabella di marcia, con un plausibile e consequenziale slittamento della riapertura al pubblico per la prossima estate.

Ordinarie storie brindisine, dunque, di una città perennemente alle prese con lacci e lacciuoli intessuti scientemente o per imperizia dai vari enti che la governano e con le riserve di una politica da sempre incapace di imprimere una svolta positiva.