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Servizi sociali, CGIL: “Situazione rischia di implodere”
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Servizi sociali, CGIL: “Situazione rischia di implodere”

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BRINDISI – Le spiegazioni possono essere diverse e ampiamente conosciute, ma sempre più numerose e tangibili sono le storie di coloro che oggi, nel nostro territorio, scivolano verso la povertà estrema e la grave marginalità sociale: persone anziane, giovani senza famiglia, donne sole o vittime di violenza, padri separati, persone con problemi di salute fisica, mentale o di dipendenza, migranti che fuggono da guerre o che arrivano in Italia alla ricerca di un lavoro.

A complicare la situazione ha influito sicuramente l’emergenza pandemica, aggravando il quadro economico, già di per sé estremamente delicato nel comune di Brindisi, i cui effetti si potrebbero riverberare sul sistema sociale. Ma il punto è proprio questo: occorre invece invertire l’attuale paradigma e passare dall’attuale emergenza ad un nuovo modello di sviluppo in cui Protezione, Inclusione Sociale e Welfare diventino fattori strategici per il rilancio del nostro territorio.

In quest’ottica, è necessario che tutte le Parti interessate, in primis il Comune di Brindisi, trovino responsabilmente adeguate soluzioni per una buona programmazione sociale, dando innanzitutto prosecuzione a tutti i servizi in scadenza d’appalto a cominciare dal Polo Servizi Territoriali e Servizio di Assistenza Domiciliare Educativa, senza dimenticare i 5 Lavoratori ex “Punto Luce” ed i Lavoratori dello Sportello Sociale. Così come pure occorre far ripartire a pieno servizio tutti i restanti servizi tra cui l’ADI/SAD.

Sgomberiamo quindi il campo da ogni fraintendimento: i Servizi Sociali ed i Lavoratori incardinati negli stessi da un normale rapporto di lavoro devono essere custoditi per contemperare il benessere collettivo delle persone e la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali. Per fare questo è’ importante che la Giunta Comunale non cada nella trappola della burocrazia o di qualche burocrate, ma deve invece produrre soluzioni operativamente percorribili tese a risolvere i problemi.

La situazione rappresentata rischia di implodere in tutta la sua drammaticità. Serve una forte responsabilità istituzionale e collettiva per garantire gli obiettivi di sviluppo dei Servizi Sociali nella città, sulla base dei bisogni del territorio.

Il Segretario Generale
Antonio Macchia