Home Cronaca Città sempre più sporca: la differenziata crolla al 45% e le fototrappole non danno risultati
Città sempre più sporca: la differenziata crolla al 45% e le fototrappole non danno risultati
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Città sempre più sporca: la differenziata crolla al 45% e le fototrappole non danno risultati

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BRINDISI – Una città sempre più sporca. Si moltiplicano oramai le discariche abusive in ogni quartiere, in ogni strada, con la percentuale di differenziata che continua a crollare (45,2% ad agosto) ed i costi a lievitare, perché la raccolta di ingombranti e umido fuori dai giorni e dagli orari stabiliti necessita di una spesa extra.

La sensazione è che ci sia una fetta di cittadini che evade il pagamento della Tari, perché non si spiegherebbe altrimenti il fatto che, nonostante il ritiro degli ingombranti sia gratuito, la città e alcune strade nello specifico siano puntualmente disseminate di ingombranti. E i cassonetti per la raccolta del vestiario non aiutano, anzi: fungono da catalizzatore e danno la stura al conferimento indiscriminato di ogni materiale.

Per risolvere il problema alla radice servirebbe un capillare lavoro di ricerca degli evasori, ma con il cambio in vista tra Abaco e Maggioli bisognerà attendere ancora qualche mese per metterlo in campo, e poi bisognerebbe incrementare l’attività di controllo da parte della Polizia Locale, che però non ha il personale sufficiente per intraprendere un’azione incisiva.

Le fototrappole stesse, che fino ai primi di agosto avevano consentito di sanzionare un centinaio di cittadini, non sembrano ancora fungere da adeguato deterrente.

Da noi contattata, l’assessore all’Igiene Urbana Roberta Lopalco commenta così la situazione: “Significativo è il dato delle sanzioni ma il fenomeno degli abbandoni dei rifiuti, presente anche in città, necessita di intensa attività di controllo che l’Amministrazione sta organizzando creando sinergie tra settore Ambiente e Polizia locale. Si agirà per comprendere origini e cause di tale fenomeno ed adottare misure repressive nei confronti dei responsabili e allo stesso tempo continuare con percorsi di sensibilizzazione per prevenire il fenomeno”.