Home Economia e lavoro Porto La Marina Militare fuori dal porto: pronta l’opzione della vasca di colmata. A gennaio intanto parte la zona franca di Capobianco
La Marina Militare fuori dal porto: pronta l’opzione della vasca di colmata. A gennaio intanto parte la zona franca di Capobianco
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La Marina Militare fuori dal porto: pronta l’opzione della vasca di colmata. A gennaio intanto parte la zona franca di Capobianco

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BRINDISI – Sul porto prosegue l’impegno del M5S, con i rappresentanti locali e l’On. Macina che adesso si potranno avvalere anche del supporto del Sottosegretario con delega ai porti Roberto Traversi, giunto a Brindisi per visitare l’infrastruttura e per partecipare al convegno alla presenza del Presidente dell’ente portuale Patroni Griffi.

Il lavoro del Governo produce lentamente i suoi effetti: nel corso dell’incontro è stato annunciato ad esempio lo sblocco, grazie al DL Semplificazioni, dell’iter riguardante la vasca di accumulo ed opere minori come l’infopoint.

Oltre alle sfide oramai note legate alla realizzazione delle opere finanziate, il porto brindisino adesso è pronto a cogliere quella della zona franca portuale di Capobianco, che dovrebbe partire ufficialmente a gennaio. Il Sindaco non la vuole lì, ma non ha potere di veto in questo caso. Tra l’altro Patroni Griffi ha spiegato che altre zone franche potranno essere contestualmente individuate e candidate in aree come Costa Morena (dove il Sindaco la vedrebbe di buon occhio), nelle aree retrostanti Capobianco, in quelle contermini la centrale Enel dove è previsto il deposito doganale. Insomma, una cosa non esclude l’altra, e questo dovrebbe tranquillizzare il Sindaco.

Capobianco è l’unica area del demanio marittimo dove poter istituire e sviluppare la zona franca portuale, nella quale si potrà puntare forte sul manifatturiero grazie all’applicazione della normativa europea decisamente meno barocca di quella italiana. Ma dove ci saranno anche margini per accogliere feeder in quanto il cono d’atterraggio, in quell’area, consente un air draft di 90 metri, contro i circa 60 metro del porto medio.

Le altre zone franche, invece, potranno essere richieste dall’Asi o da Enel.

Ma dall’incontro è emersa un’altra ipotesi, ovvero quella di dedicare l’area dove sorgerà la vasca di colmata alla Marina Militare, qualora davvero volesse traslocare dal seno di Ponente. La capiente banchina di 400 metri consentirebbe tra l’altro la coabitazione della Marina e di cantieri navali.

Qualcosa si muove, dunque. Per accelerare i tempi è necessario però spingere tutti nella stessa direzione, cosa che non è avvenuta praticamente mai fino ad ora.