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No Tap: “Corsa ad accaparrarsi le elemosine”
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No Tap: “Corsa ad accaparrarsi le elemosine”

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BRINDISI – Il Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi non può perdere occasione di intervenire dopo aver letto alcune recenti dichiarazioni a mezzo stampa del Consigliere Regionale del Partito Democratico Fabiano Amati che ha avuto la bella idea di riprendere la questione delle c.d. “compensazioni” che TAP e Snam dovrebbero rendere ai territori interessati dal passaggio del tanto discusso gasdotto che da San Foca di Melendugno arriva a Brindisi in contrada Matagiola, a metà strada tra Brindisi e Mesagne.

Addirittura interviene sulla questione anche il Sottosegretario Turco, responsabile di gestire il fascicolo TAP per conto della Presidenza del Consiglio, con riferimento alle “compensazioni” ai fini del ristoro, cerca di propagandare una necessità di sviluppare proposte progettuali orientate a favorire investimenti forieri di sviluppo imprenditoriale, occupazionale o di benessere collettivo e condiviso in un percorso metodologico condiviso che vedrà il Governo come interlocutore dei Comuni attraversati dall’opera.

In verità la questione si trascina da alcuni anni ormai senza esiti degni di nota e viene ciclicamente riesumata inutilmente.

Ma adesso più che mai l’argomento delle “compensazioni” è diventato di attualità ed è molto discusso in queste settimane sulle pagine dei quotidiani locali nelle quali abbiamo registrato diversi interventi improvvisati da parte di qualche esponente politico di queste parti e non solo, come per dare un senso alla propria esistenza.

Non ci facciamo meraviglia di tutto ciò proprio, appunto, se a riproporre l’argomento delle c.d. “compensazioni”, e pure a babbo morto, è stato il Consigliere Regionale Fabiano Amati.

Come non ci facciamo meraviglia che gli effetti di queste sue brillanti affermazioni hanno scatenato le fantasie più disparate dei tanti che in politica hanno vissuto di espedienti.

Tant’ è che è subito partita la corsa penosa all’inseguimento di una “elemosina” per il territorio ed è deplorevole vedere quei tanti che stanno già sgomitando per arraffare le briciole di quei quattro soldi ammesso pure che un giorno verranno gentilmente concessi a titolo di ristoro ai territori.

Ci sarebbe da approfondire la discussione sulla questione sia dal punto di vista tecnico e sia soprattutto dal punto di vista politico ma non è questo il punto, almeno per ora.

Coincidenza vuole che proprio adesso esce fuori la questione delle “compensazioni”.

Proprio in questo particolare momento che TAP e Snam sono in evidente difficoltà per l’emergere di presunte irregolarità procedurali/autorizzative che riguardano il loro operato e che sono oggetto di attenzione dalle Autorità Giudiziarie.

Cogliamo l’occasione per ricordare che a settembre scorso è cominciato il processo che coinvolge i vertici di TAP per le palesi violazioni ambientali commesse nella realizzazione delle opere del gasdotto nel quale la Regione Puglia, diversi Comuni, Enti, associazioni e cittadini hanno avanzato richiesta di costituzione di parte civile.

La nostra sensazione è invece che qualche ben pensante vuole tentare di lanciare un salvagente alle due multinazionali per indurre la politica e le istituzioni locali assieme, al governo, a trovare l’accordo sulle “compensazioni” in modo da legittimare tutto quello che è illegittimo e che tutto vada bene, madama la marchesa!

Quello che rafforza la nostra sensazione è che questi ben pensanti fanno pure finta di ignorare che manca ancora tutto il tratto della Rete Adriatica con annessa centrale di compressione di Sulmona per portare il gas di TAP a destinazione.

Altro che, come dice Amati, tra qualche settimana TAP aprirà le valvole ma per mandare il gas dove?

Può anche darsi che stiamo prendendo un clamoroso abbaglio ma è evidente il fatto che sicuramente uno più in sensi non si sarebbe mai spinto a prescindere a simili iniziative perché sa perfettamente che non ci sarebbe alcun vantaggio concreto per le comunità ospitanti il “tubicino” a fronte di una indecente proposta economica avanzata a suo tempo da TAP e Snam ai comuni interessati a titolo di compensazione per i disagi del passaggio del gasdotto con tutti gli annessi e connessi.

E uno in sensi farebbe molta attenzione a non sottovalutare l’aspetto etico e morale di una vicenda, quella del gasdotto TAP, nata forzando tutto l’inforzabile, un altro poco, finanche, forzando le leggi della fisica all’occasione.  

Ci sarebbe ancora tanto e tanto da dire per scardinare pezzo per pezzo tutte le contraddizioni di questa allegra trovata di Amati ma per ragioni di spazio e di opportunità ci riserviamo di riprendere il filo in un secondo momento in caso dovesse essere necessario.

Nel momento in cui la Turchia di Erdogan rappresenta una grave minaccia per l’Europa e il conflitto tra Azerbaijan e Armenia per il Nagorno Karaback è dagli esiti imprevedibili è da scellerati non tenere conto degli effetti per nostra Nazione e per Europa di queste dinamiche che stanno mettendo in discussione gli equilibri geopolitici della regione caucasica da dove, appunto, parte il gas di TAP che per arrivare sulle coste salentine passa nel gasdotto TANAP per circa 2000 Km in territorio turco.

Qualcuno queste domande deve pur farsele e dubitiamo che Amati e suoi amici benpensanti se le faranno perché evidentemente hanno altro a cui pensare, politicamente si intende.

La cosa positiva è che non tutti, sindaci compresi, stanno cadendo nella trappola tesa da Amati & Co. e i motivi certamente ci saranno.

Auspichiamo che rinsaviscano al più presto tutti coloro i quali, speriamo in buona fede, si sta lasciando affascinare dalle sfolgoranti trovate di Amati perché a queste latitudini ci sarebbe da fare altro di più importante per riscattare questo territorio.

Auspichiamo che in questo territorio salentino si metta al più presto al centro della discussione invece l’abbandono delle fonti fossili e l’abbandono di un modello di sviluppo anacronistico e che porta solo devastazione climatica, ambientale, economica e sociale e che sia apra una nuova fase di progettazione di un modello di sviluppo alternativo attento ai bisogni del territorio e della gente che lo abita.  

Movimento NO TAP /Snam della Provincia di Brindisi