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Qualità della vita: brindisini malati, poveri e ignoranti ma felici
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Qualità della vita: brindisini malati, poveri e ignoranti ma felici

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BRINDISI – La classifica de Il Sole 24 Ore posiziona Brindisi all’88esimo posto, un gradino in meno rispetto allo scorso anno. Scorrendo gli indicatori si potrebbe dire che i brindisini sono malati, poveri e ignoranti ma felici. Già, perché i brindisini risultano 102esimi per consumo di farmaci per asma e malattie bronchiali (Taranto è 101esima e Lecce 103esima a testimonianza che più di qualcosa non va nell’aria respirata nel Salento), 96esimi per consumo di farmaci per diabete e 86esimi per consumo di farmaci per ipertensione; poveri perché si classificano al 96esimo posto per depositi bancari e all’86esimo per reddito procapite; ignoranti perché i brindisini sono al 102esimo posto come popolazione avente almeno il diploma (meno di uno su due), leggono poco i giornali e non beneficiano di una dignitosa offerta culturale. Nonostante questo quadro deprimente, i brindisini sono gente resiliente, oseremmo dire allegra se si considera che per consumo di antidepressivi e calmanti Brindisi risulta virtuosissima, classificandosi al 5° e all’8° posto.

Nella categoria Ricchezza e consumi Brindisi si piazza all’80esima posizione, con un 89esimo posto per pagamenti delle fatture commerciali dopo i 30 giorni, 86esimo per nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni e con un prezzo medio di vendita e canone degli immobili tra i più bassi d’Italia.

Nella categoria Ambiente e servizi Brindisi è 87esima, con un 84esimo posto nell’indice di trasformazione digitale, 83esimo come ecosistema urbano, 85esimo come emissioni indice di rischio climatico, 70esimo come spesa sociale degli enti locali, 81esimo come presenza di Neet ma perlomeno con un salubre 37esimo posto come tasso di motorizzazione della popolazione.

Brindisi è piuttosto virtuosa nella categoria Giustizia e sicurezza (48esima), seppure destino preoccupazione estorsione e riciclaggio (90esimo e 94esimo posto) e la durata media della cause civili (93esimo posto).

In Affari e lavoro Brindisi sprofonda all’88esimo posto, con un 85esima posizione nel tasso di occupazione e nella presenza di start up innovative, un 81esimo posto nella diffusione del Rdc e un 97esimo posto come presenza di imprese straniere.

In Demografia e società Brindisi è 41esima con un 5° posto come casi di Covid (Lecce è prima), un 66esimo posto come tasso di mortalità, 51esimo come indice di vecchiaia, 67esimo come tasso di natalità e un eloquente 103esimo posto come nuove iscrizioni anagrafiche, segno di un territorio che non attrae imprese e capitale umano.

Nella Cultura e nel tempo libero Brindisi sprofonda al 94esimo posto, con una 83esimo posizione nell’indice di lettura di quotidiani, 103esimo posto come presenza di biblioteche e 93esima posizione come offerta culturale.

Riguardo l’impatto che ha avuto il Covid, Brindisi accusa la seconda percentuale di cessazione di imprese più alta d’Italia, un crollo tra i peggiori d’Italia nelle nuove iscrizioni anagrafiche e di imprese ma – chiudiamo con una nota di speranza – un 14esimo posto nella nascita di nuove start up innovative in questo periodo.