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Presidenti Consigli d’istituto: “Dalla richiesta per i trasporti a quella per andare a scuola”
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Presidenti Consigli d’istituto: “Dalla richiesta per i trasporti a quella per andare a scuola”

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BRINDISI – Dal discutere ai tavoli della Prefettura sul tema dei trasporti, siamo arrivati alla

richiesta di mandare a scuola i nostri figli: chi può “permettersi il lusso” di tenerli a

casa liberamente può optare per la DDI, mentre tutti gli altri sono lasciati in “balia

del rischio di contagio”, perché le attività di messa in sicurezza delle scuole,

stringenti più delle disposizioni normative, assumono, caratteristiche irrilevanti

rispetto a tutto il resto: è sempre la scuola, che ricordiamo essere il luogo più sicuro,

a doverne pagare le conseguenze. Questo è ciò che si desume dal susseguirsi di

tante ordinanze che invitano alla didattica on Demand.

Ordinanze emesse nei fine settimana, con decorrenza dal lunedì, e che mandano in

tilt le istituzioni scolastiche costrette a lavorare 7 giorni su 7, in violazione

dell’articolo 36 comma 3 della Costituzione; che creano panico tra le famiglie,

costrette all’ultimo minuto a rimodulare l’organizzazione della settimana, già

piuttosto ingarbugliata tra lavoro, compiti e attività varie; ordinanze, che, tra l’altro,

si inseriscono in un contesto normativo d’urgenza nazionale, in continua

trasformazione, ma del quale assorbono i criteri fondamentali, modificandoli nel

concreto .

Ancora una volta, come accade oramai da mesi, le istituzioni scolastiche delle scuole

primarie e secondarie di I grado, devono garantire il collegamento online, nella

modalità sincrona, per quelle famiglie che lo chiedono, perché la didattica in

presenza non può essere imposta: già, è vero, ma perché fare discriminazione tra chi

può e chi invece è “costretto” a mandare i propri figli a scuola? A nostro avviso

questo è ciò che si desume dalla loro lettura.

Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, invece devono attendere

ancora sino al 23 gennaio ma, nel frattempo, ad alcuni studenti è garantita la possibilità di svolgere le attività laboratoriali qualora sia necessario, mentre ad altri (

gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali) è permesso seguire in

presenza per mantenere una continuità educativa e relazionale stabile, mentre la

maggioranza segue le lezioni da casa, e questo ancora una volta in violazione di un

importante principio costituzionale, l’articolo 3, che vieta qualunque forma di

discriminazione.

E intanto, continuiamo ad aspettare, di settimana in settimana, cercando di capire

cosa possa ancora succedere.

Il Coordinamento Presidenti Consigli d’istituto della Regione Puglia

Gianfranco De Maglie