Home Cultura Malcarne volle l’università di Brindisi ma fu bocciata con il compiacimento dell’Amministrazione: quella scelta miope oggi esclude Brindisi dai tavoli regionali dove si assegnano borse di studio, assegni di ricerca, concorsi e finanziamenti
Malcarne volle l’università di Brindisi ma fu bocciata con il compiacimento dell’Amministrazione: quella scelta miope oggi esclude Brindisi dai tavoli regionali dove si assegnano borse di studio, assegni di ricerca, concorsi e finanziamenti
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Malcarne volle l’università di Brindisi ma fu bocciata con il compiacimento dell’Amministrazione: quella scelta miope oggi esclude Brindisi dai tavoli regionali dove si assegnano borse di studio, assegni di ricerca, concorsi e finanziamenti

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BRINDISI – Assegni di ricerca, borse di studio, concorsi, interventi sul tessuto urbano. Questo e tanto altro riguarderà i firmatari del protocollo “Puglia Regione Universitaria”, ovvero tutti i capoluoghi di regione fatta eccezione per Brindisi e la Bat. Perché? Perché Brindisi non è considerata città universitaria e la Regione non ha mai fatto nulla per renderla tale. Non contribuisce neppure con risorse proprie come fa invece in tutte le altre città, costringendo il Comune a sobbarcarsi spese oramai insostenibili.

Brindisi, però, avrebbe potuto avere diritto di cittadinanza in questo protocollo e sedersi nel senato accademico se quest’ultimo non avesse bocciato l’università di Brindisi, ovvero i corsi dell’università Mercatorum che Alfredo Malcarne si stava impegnando a portare a Brindisi e che avrebbero consentito formalmente di far rientrare anche questa città tra quelle riconosciute come “sedi universitarie”. Ma quella bocciatura, invece di creare un vespaio di polemiche, ha ingenerato compiacimento nell’Amministrazione comunale. E oggi si vedono i primi risultati di quella miopia. Di seguito la nota della Regione.

“Con la firma di oggi segniamo l’avvio di un percorso interistituzionale congiunto e partecipato finalizzato a chi sceglie di studiare negli atenei pugliesi un pieno diritto di cittadinanza, quale aspetto imprescindibile del diritto allo studio.

La scelta di un percorso di studio universitario passa anche per la scelta di una città dove studiare e vivere, è assolutamente indispensabile costruire sinergie e progettualità tra sistema urbano e sistema universitario.

Da qui l’idea del Protocollo d’intesa che metterà insieme Regione, ADISU, Università, i Comuni delle principali città universitarie della Puglia, associazioni studentesche per costruire iniziative, politiche e interventi per migliorare il rapporto università e città in tema di Diritto allo Studio.”

Con queste parole l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo, la sottoscrizione del Protocollo d’intesa relativo al progetto “Puglia regione universitaria: studiare e vivere in città accoglienti e sostenibili”, avvenuta oggi nella Casa dello Studente “Fraccacreta” di Bari.

Oltre che da Regione Puglia, il documento è stato firmato da Alessandro Cataldo, Presidente ADISU Puglia, Stefano Bronzini Rettore di Uniba, Francesco Cupertino Rettore di Poliba, Alberto Basset delegato Unisal, Valerio Sebastiano delegato UniFg, Eugenio Di Sciascio, ViceSindaco Comune di Bari, Carlo Salvemini, Sindaco Comune di Lecce, Franco Landella, Sindaco di Foggia e Daniela Cinquepalmi, Assessore Istruzione Comune di Taranto.

Lo scopo del progetto, approvato con DGR n. 2383/2019, è la definizione di un rinnovato rapporto tra il sistema universitario e il sistema urbano capace di garantire a chi sceglie di studiare in Puglia un pieno diritto di cittadinanza, quale aspetto imprescindibile del diritto allo studio, a partire dalle città che si caratterizzano per una maggiore presenza di studenti e attrezzature universitarie (Bari, Foggia, Lecce e Taranto) con l’obiettivo di elaborare progettualità ed interventi concreti. Se da un lato le università per competere sul panorama nazionale ed internazionale sono chiamate ad una partecipazione diretta alla vita urbana e ai processi collettivi di formazione dello spazio, dall’altro le città sono chiamate a mostrate una maggiore cura per i diritti della comunità universitaria strutturando nelle loro Agende Urbane un nuovo patto con gli Enti di Diritto allo studio regionali.

Il Progetto “Puglia universitaria” assegna ad ogni Ateneo pugliese l’approfondimento di uno dei seguenti temi collegati al rapporto tra città e università : 1) le attrezzature universitarie e del diritto allo studio, come occasione di rigenerazione urbana; 2) Il ruolo del sistema universitario nelle politiche culturali urbane e nelle politiche giovanili; 3) le Agende di Sostenibilità Universitaria Urbana con particolare riferimento ai temi della mobilità e dell’efficienza energetica; 4) Innovazione dell’offerta di servizi per il Diritto allo Studio (per l’inclusione e benessere sociale). Per procedere in tal senso Regione Puglia ha individuato Adisu Puglia come soggetto attuatore che si avvarrà della consulenza scientifica di URBAN@IT-Centro Nazionale di studi per le politiche urbane quale soggetto coordinatore scientifico del progetto sotto la guida dei prof. Alessandro Balducci, Valentino Castellani, Valeria Fedeli e Nicola Martinelli.

Al fine di realizzare gli approfondimenti tematici saranno attivati, assegni di ricerca e borse di studio presso ciascuna Università, tirocini presso le municipalità delle città universitarie e l’ADISU. Grande importanza nel percorso riveste, inoltre, l’istituzione di un Forum con gli stakeholders: organizzazione studentesche, forze economiche e sociali, gestori dei servizi urbani, associazionismo culturale, per una progettazione degli interventi il più possibile partecipata e condivisa”.