Home Economia e lavoro Il Presidente del Ditne: “A Brindisi non solo produzione di idrogeno ma anche uno stabilimento per la produzione degli elettrolizzatori. Catena del freddo da Edison? Possibile, ma nulla a che vedere con British Gas”
Il Presidente del Ditne: “A Brindisi non solo produzione di idrogeno ma anche uno stabilimento per la produzione degli elettrolizzatori. Catena del freddo da Edison? Possibile, ma nulla a che vedere con British Gas”

Il Presidente del Ditne: “A Brindisi non solo produzione di idrogeno ma anche uno stabilimento per la produzione degli elettrolizzatori. Catena del freddo da Edison? Possibile, ma nulla a che vedere con British Gas”

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BRINDISI – Il Prof. Arturo de Risi, Presidente del Ditne, spiega cosa bolle in pentola rispetto al business dell’idrogeno e del Gnl, alla luce dell’interesse di diverse multinazionali a investire sul territorio.

Rispetto alla notizia che Saipem e Alboran Hydrogen vogliono insediare a Brindisi, Taranto e Foggia un impianto di produzione di idrogeno verde, il Presidente del Ditne afferma: “Alboran Hydrogen vuole realizzare a Brindisi un impianto di produzione di idrogeno da fotovoltaico da 57 megawatt in area Sin. Il progetto è stato già presentato in Regione nel luglio scorso. L’elemento chiave è la produzione degli elettrolizzatori: su questo entra in gioco Ditne, con il centro per la decarbonizzazione che sorgerà all’interno della Cittadella della Ricerca. Saranno effettuati investimenti per creare nuovi laboratori per la ricerca dell’idrogeno, che parte in prima istanza dalla ricerca sugli elettrolizzatori per poi passare a tutta la componentistica necessaria. Alboran Hydrogen ha previsto di iniziare a produrre idrogeno dall’impianto entro 3 anni. Stiamo inoltre cercando di portare a Brindisi uno stabilimento che produca elettrolizzatori, e potrebbe nascere in zona franca. In Albania e in Marocco sono previsti due impianti più grandi di quelli che nasceranno in Italia, per cui si può pensare di imbarcare gli elettrolizzatori e farli arrivare in questi Paesi vicinissimi. Ci sarebbe un mercato delle materie prime in entrata e del prodotto finito in uscita”.

In merito alla discussione in città rispetto all’ipotesi di creare una catena del freddo grazie all’investimento di Edison, il prof. de Risi precisa: “Stiamo collaborando con l’Asi per la trasformazione dell’area in Appea, così era emersa la possibilità di presentare alla Regione un progetto di realizzazione di un magazzino di stoccaggio del freddo. Ciò farebbe il paio con la realizzazione di una piastra logistica per la quale stiamo interloquendo con Enel. L’Asi dispone di una rete di gas metano e se fosse alimentata dal Gnl, nel processo di vaporizzazione si genererebbe freddo e quel freddo potrebbe essere riutilizzato per questo magazzino che vorremmo sorgesse in zona portuale. Questa idea di catena del freddo, in più piccola scala rispetto a quanto sarebbe stato possibile con la British Gas, rimane anche con l’investimento di Edison, che però non può vendere freddo ma può vendere Gnl, che poi le singole imprese possono vaporizzare e utilizzarne il freddo che ne deriva. Quel deposito di Gnl, connesso alla rete di distribuzione del gas dell’Asi, consentirebbe di avere abbastanza gas a disposizione per costruire un magazzino del freddo super efficiente che possa abbassare i costi”.