Home Economia e lavoro Stabilimenti balneari, occhio a come interpretare il Tar: se non ci sono i requisiti, non c’è proroga automatica che tenga. Guna, Lido del Sole e Cariulo nel mirino…
Stabilimenti balneari, occhio a come interpretare il Tar: se non ci sono i requisiti, non c’è proroga automatica che tenga. Guna, Lido del Sole e Cariulo nel mirino…
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Stabilimenti balneari, occhio a come interpretare il Tar: se non ci sono i requisiti, non c’è proroga automatica che tenga. Guna, Lido del Sole e Cariulo nel mirino…

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BRINDISI – Il Comune di Brindisi ha richiesto copiosa documentazione integrativa al Guna, a Lido del Sole e alla Cariulo&C. prima di concedere la proroga fino al 2033 come stabilito dalla legge statale. La proroga tecnica di un anno, però, non è piaciuta ai gestori dei suddetti lidi, che hanno quindi presentato ricorso al Tar, vedendo riconosciute solo in parte le proprie ragioni.

Infatti, i giudici amministrativi hanno ribadito che l’unica proroga legittima è quella che riconosce il diritto concessorio fino al 2033, così come stabilito dalla Legge 145 del 2018. Questo è un punto di partenza importante. Tuttavia, ciò non deve indurre a cadere nell’errore che tout court, come giustamente fa rilevare il Sindaco Rossi, la proroga debba essere estesa fino al 2033, anche in assenza di determinate condizioni. I paletti posti dal Comune, infatti, non rappresentano un mero cavillo che l’ente intende porre a suo favore. Nel momento in cui il Comune chiede determinate documentazioni, lo fa perché la competenza in tema di concessioni demaniali marittime è riservata in via residuale alle regioni che poi delegano gli enti locali all’effettivo controllo.

Per il potere riconosciuto alle regioni, pertanto, queste ultime non possono esimersi dall’effettuare gli opportuni accertamenti. Ecco perché la proroga fino al 2033 resta pacifica ma le regioni, e quindi i comuni che sono quelli che effettivamente esercitano questo tipo di potere, non possono esimersi dal sindacare sulle singole situazioni nelle quali si trovano i gestori degli stabilimenti balneari, così da preservare il patrimonio paesaggistico.

Il Comune, insomma, non può sic et simpliciter prorogare la concessione senza verificare tramite istruttoria i requisiti richiesti dalla legge. Se un gestore, nelle more della proroga, avrà perso i requisiti soggettivi che la Regione, per il tramite del Comune, deve controllare, allora l’ente comunale non potrà – in barba alle norme – sottacere i vizi evidenziatisi. Pertanto, in queste fattispecie, l’istruttoria dovrà chiudersi con un provvedimento di ripulsa. Bolkestein o non Bolkestein.