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Scavi chiusi: francamente ci siamo stancati delle vostre panzane
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Scavi chiusi: francamente ci siamo stancati delle vostre panzane

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BRINDISI – Mah. Altri modi per esordire non sovvengono per affrontare il tema della valorizzazione dei beni culturali comunali e in particolare dell’area archeologica di San Pietro degli Schiavoni. Quest’ultima resta aperta poco, pochissimo e male, tanto da far infuriare il sindaco prima e il segretario del PD Cannalire adesso, che si sono scagliati a più riprese contro la Soprintendenza, competente della gestione dell’area in oggetto. Cannalire, in commento a un post su Facebook in cui si stigmatizzava la chiusura degli scavi in giorni e orari in cui c’è il maggior flusso di visitatori, scrive: “Sì, è davvero scandaloso che gli scavi sotto al Verdi, gestiti direttamente dalla Sovrintendenza, siano aperti solo poche ore al giorno. Per questo il sindaco Riccardo Rossi ha chiesto fortemente alla sovrintendente di tenerli aperti regolarmente come i beni culturali gestiti dal Comune di Brindisi”. E poi: “Gli scavi sono da sempre di stretta responsabilità della sovrintendenza tant’è che gli operatori sono dipendenti della stessa e gli orari sono gestiti dallo stesso ente”.

Vero. Talmente vero e talmente risaputa la faccenda che la Soprintendenza non riesce a garantire con il proprio personale orari d’apertura decenti che il Comune ha annunciato a più riprese che avrebbe preso in mano la situazione.

In disparte dal periodo commissariale in cui si è vissuta l’unica fase felice nella valorizzazione dei beni culturali e nell’accoglienza turistica, l’amministrazione Rossi stessa si è resa protagonista di più atti in tal senso, tutti rimasti lettera morta. A partire da una delibera di Giunta del luglio 2019 (che scontò il parere negativo del dirigente Zizzi) con la quale veniva dato l’indirizzo di affidare la gestione del servizio di fruizione e valorizzazione dell’area archeologica alla Fondazione Teatro Verdi. Ciò, recependo un accordo (con efficacia triennale) tra Comune e Soprintendenza datato giugno 2019 che recitava: “Il presente accordo prevede la partecipazione attiva del Comune di Brindisi che, se lo riterrà opportuno, si avvarrà di partners facenti capo allo stesso (ovvero la Fondazione, ndr) aventi finalità statutarie di valorizzazione del patrimonio culturale per scopi di utilità generale, secondo criteri di convenienza economica e parametri di efficienza ed efficacia della gestione per l’apertura dell’area archeologica nelle giornate di sabato, domenica e festivi, nonché delle giornate infrasettimanali, oltre le ore 19.00, in cui sono previsti eventi, come ad esempio la notte bianca ecc.
In concomitanza con aperture straordinarie (Giornate Europee del Patrimonio ecc…) organizzate dal MiBAC, il personale della Soprintendenza potrà, nell’esercizio delle sue funzioni, aggiungersi al personale interessato dal Comune di Brindisi”.

Tra le proposte della Fondazione protocollate nel giugno 2019, oltre alla valorizzazione degli scavi rientravano anche una serie di iniziative di promozione della città e di valorizzazione dei suoi monumenti che, anche in questo caso, nonostante l’emanazione di delibere di Giunta sono rimaste lettera morta, così lasciando i monumenti brindisini nelle mani della sola Brindisi Multiservizi, con un servizio approssimativo sia in termini di offerta culturale che di orari d’apertura.

A suggellare questo festival dell’inconcludenza interviene poi un ulteriore accordo tra Comune e Soprintendenza datato settembre 2019 nel quale si legge: “In piena coerenza con le indicazioni normative si darà luogo ad una forma di cooperazione volta a potenziare, in una logica di migliore fruizione da parte dei visitatori, di efficienza economica e di qualificazione dell’offerta, i servizi di accoglienza dell’area archeologica, obiettivo di primario interesse per ambedue le parti. Per assicurare la fruizione del patrimonio culturale, ai sensi dell’art. 151, comma 3, del Codice dei contratti pubblici, le parti ritengono opportuna l’attivazione di una forma speciale di partenariato con partner che proporrà il Comune di Brindisi e che verrà incaricato con atto sottoscritto da entrambi. In questo modo si potranno incrementare orari e giornate di apertura al pubblico”.

Dalla Soprintendenza ancora aspettano questo partner che il Comune si era ripromesso di proporre per l’ennesima volta, a valle di un ulteriore atto amministrativo. Ma vuoi mettere la comodità di scaricare le responsabilità sugli altri, sport nel quale questa Amministrazione è campione del mondo. Così come lo è nei racconti ‘posticci’. Tanto nessuno gli chiede conto.