Home Politica Il trasferimento della base della Marina è una balla. Amati: “Ho consultato i vertici, hanno appreso dai giornali di questa ipotesi. Manovre solo per disturbare la zona franca”
Il trasferimento della base della Marina è una balla. Amati: “Ho consultato i vertici, hanno appreso dai giornali di questa ipotesi. Manovre solo per disturbare la zona franca”
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Il trasferimento della base della Marina è una balla. Amati: “Ho consultato i vertici, hanno appreso dai giornali di questa ipotesi. Manovre solo per disturbare la zona franca”

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BRINDISI – “E se la smettessimo di fare ammuina? Ho consultato i vertici della Marina militare e non risulta alcuna ipotesi di trasferimento della base, peraltro in via di riqualificazione, ma solo giuste idee di allargamento degli spazi di ormeggio per consentire l’attracco delle navi più grandi. Le speculazioni politiche sbattono sempre contro la roccia della realtà”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Brindisi non deve più sopportare dibattiti anche infuocati su ipotesi inesistenti, messi su allo scopo di disturbare i programmi esistenti e fattibili.

Un incessante movimento senza spostamento, la cui materialità consiste nel comunicato stampa e nell’articolo giornalistico, riesce a far discutere su programmi nemmeno pensati dai soggetti che dovrebbero farsi promotori.

Negli ultimi giorni questo metodo sta interessando la Marina militare e il sistema di Difesa nazionale, che si ritrova al centro di un dibattito a sua insaputa. In altre parole, stanno apprendendo dalle cronache politiche della città del loro trasferimento, senza aver trovato a protocollo nemmeno un rigo su questa intenzione. E per fortuna nessuno ha ancora pensato di mandare sotto la base un impresa di traslochi con tanto di scatoloni.

Brindisi ha bisogno di essere pensata come una grande città con un grande porto e per far questo c’è bisogno di un dibattito pubblico improntato alla realtà, respingendo i metodi confusionari e inconcludenti, e accogliendo l’impegno concreto e costante a portare avanti ciò che si è già deciso: nella specie, la zona franca doganale”.