Home Economia e lavoro Porto Crociere: un disastro annunciato favorito da una cittadinanza disinformata e inconsapevole. Serra ripercorre la vicenda
Crociere: un disastro annunciato favorito da una cittadinanza disinformata e inconsapevole. Serra ripercorre la vicenda
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Crociere: un disastro annunciato favorito da una cittadinanza disinformata e inconsapevole. Serra ripercorre la vicenda

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BRINDISI – Mentre al Comune si abbracciava la linea che il pontile a briccole andrebbe sequestrato se realizzato, che la vasca di colmata non andrebbe realizzata, che il terminal Le Vele non sarebbe corretto realizzarlo lì, che per il monoblocco per i crocieristi servirebbe una variante al Piano regolatore portuale, che sull’iter per gli accosti di Sant’Apollinare bisogna vederci chiaro e tanto altro ancora, il porto di Brindisi lasciava ulteriore terreno a Bari e Taranto.

La notizia che a Brindisi quest’anno ci saranno solo 6 ormeggi di navi da crociera ha scatenato l’indignazione dei brindisini, alcuni dei quali hanno ricordato che Bari ne ospiterà oltre 100. Ma se gli approdi sono così pochi è soprattutto perché per quel benedetto monoblocco ci sono voluti tre anni.

Ma quello che preoccupa sul medio-lungo periodo è anche che Taranto abbia iniziato a fare sul serio intercettando la Msc, e si dice che dall’anno prossimo ospiterà stabilmente anche Costa Crociere. E hai voglia a tranquillizzare sul fatto che Taranto viene scelta per itinerari che attraversano il Tirreno e che quindi non ci sono rischi di “furti” per Brindisi, perché il vantaggio competitivo di Bari e Taranto resterà ancora per parecchi anni e sarà difficile per Brindisi inserirsi in corsa rosicchiando fette di mercato (tre hub crocieristici di primo piano in un fazzoletto di terra sembrano parecchi, e uno forse sarà di troppo e sarà costretto ad aggredire altri mercati se non a raccogliere le briciole). Ecco perché bisogna(va) fare presto, ed ecco perché occorrerebbe sopperire dotandosi di altri vantaggi competitivi quali ad esempio un deposito di gnl per attrarre i nuovi navigli.

Una città inconsapevole, poco informata o male informata, è il terreno perfetto per il proliferare di condizioni di vita disagiate e per una classe dirigente scadente o poco avveduta o molto avveduta sugli interessi particolari. Ma tant’è, ai brindisini non interessa particolarmente della cosa pubblica salvo poi lamentarsi ad capocchiam a fatto avvenuto. Per questo è auspicabile che la stampa e le opposizioni salgano di colpi, e interventi come quello del consigliere del M5S Gianluca Serra servono a riposizionare sulle giuste frequenze il dibattito.

“Nel luglio del 2020 – ha scritto Serra sulla sua pagina Facebook – in consiglio comunale si discusse del monoblocco security crociere, un’opera necessaria affinché il porto di Brindisi conservasse la sua idoneità ad ospitare il traffico crocieristico anche senza avere una stazione marittima degna di tale nome.

La scelta del provveditorato interregionale per le opere pubbliche e del Comune di Brindisi di seguire l’iter amministrativo della “variante” avrebbe rinviato la realizzazione dell’opera per un tempo intollerabile (anche in forza di un parere dell’amministrazione comunale sostanzialmente negativo); provvidenziale fu la successiva promulgazione di alcune norme nazionali di semplificazione che sbloccarono tante opere pubbliche.

Purtroppo molto tempo prezioso era ormai perduto.

Gli ostacoli burocratici ad un’opera “minima” (della dimensione di un container), anche se poi aggirati, esclusero Brindisi dalla prima programmazione degli approdi crocieristici.

Dobbiamo avere la consapevolezza che l’aver realizzato il monoblocco è stato un mezzo miracolo come  l’aver strappato qualche approdo a fine stagione.

Continuare ad affermare che “Bari ci toglie tutto” ci espone al generale ludibrio fuori dalle mura cittadine e non ci esime dal continuare a commettere sempre gli stessi errori in futuro.

Mentre tutti corrono rischiamo di rimanere fermi in eterno perché incapaci di estirpare le cause dei nostri mali”.