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Gasolio in mare dalla San Giusto, il Forum: “Bisognava informare e proteggere la popolazione”
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Gasolio in mare dalla San Giusto, il Forum: “Bisognava informare e proteggere la popolazione”

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BRINDISI – Da ieri sera un odore acre e pungente ha invaso la città rendendo l’aria irrespirabile.

Si è appreso solo questa mattina grazie ad un articolo di  una testata giornalistica  che si sarebbe verificato un notevole sversamento di gasolio, fuoriuscito il 9 agosto alle 9,00, durante il rifornimento della nave militare San Giusto, cui sarebbe seguito l’intervento della Capitaneria di Porto, dell’Arpa, della Marina Militare e della ditta preposta al disinquinamento delle acque.

Pare che la chiazza oleosa sia stata contenuta con la collocazione di panne antinquinamento, mentre non si ha notizia di ulteriori interventi diretti ad evitare la prevedibile evaporazione della sostanza sversata.

Stando alle dichiarazioni ufficiali si sarebbe trattato di uno sversamento di circa tre quintali di “Marine Diesel Oil”, tuttavia gli effetti odorigeni erano avvertibili sin dalle prime ore del mattino al quartiere Casale e fino al pomeriggio e per tutta la notte nella maggior parte dei quartieri della città, provocando, in base a quanto denunciato sui social, stati di malessere e difficoltà respiratorie.

E’ noto che lo sversamento di idrocarburi, anche in minima quantità, provochi l’inquinamento di vaste aree e danni gravissimi alla flora ed alla fauna. Si tratta inoltre di sostanze considerate cancerogene per inalazione dall’Organizzazione Mondiale della sanità alle quali non dovrebbero essere esposti i cittadini e i lavoratori portuali.

Ci chiediamo con preoccupazione, pertanto, trattandosi di idrocarburi volatili e cioè di sostanze tossiche, se non sarebbe stato necessario avvertire la popolazione di chiudere le finestre per tentare di ridurre l’esposizione di anziani e bambini, di bloccare ogni traffico e la pesca nel porto e comunque l’esposizione di quanta più gente possibilmente esposta: il rispetto, in poche parole, di una norma di elementare prevenzione anche perché si era in presenza di una gran quantità di sostanza combustibile in una giornata caratterizzata da elevata temperatura.

Si tratta di misure di prudenza a tutela della salute pubblica che avrebbero potuto mitigare gli effetti di questo come di altri eventi accidentali a cui la popolazione di Brindisi, come è noto, è frequentemente esposta.

In attesa di interventi strutturali (monitoraggio globale, spostamento della base navale Marina Militare – sul quale abbiamo più volte ampiamente motivato i vantaggi per la città e la stessa M.M. – e stazione rimorchiatori nel porto esterno) sarebbe proprio necessario che le istituzioni locali dismettessero l’atteggiamento notarile rispetto agli incidenti che periodicamente si verificano in una città con importante presenza industriale e marittima come la nostra (è di solo qualche settimana fa la dispersione sempre di idrocarburi da un carro cisterna ferroviario diretto a Versalis) e adottino fattive ed efficaci misure preventive e prudenziali a tutela della salute pubblica. Conoscere dopo l’accaduto i dettagli degli incidenti serve solo quantificare i danni alla salute ma non a prevenirli o mitigarli.

Chiediamo quindi alle Istituzioni preposte a vario titolo alla tutela della salute e del territorio di attivarsi affinché in futuro:

– sia assicurata sempre e in ogni caso la tempestiva informazione dei cittadini sugli eventi inerenti gli sversamenti ed altri incidenti rilevanti interessanti il porto;

– Sia verificata l’adeguatezza degli interventi effettuati pianificando le ulteriori attività necessarie per la prevenzione e il contenimento dei danni derivanti dagli incidenti in ambito portuale;

– Siano valutate le iniziative amministrative e giudiziarie a tutela della salute pubblica;

– Sia dato corso ad ogni azione necessaria per attuare lo spostamento della Stazione della Marina Militare dal castello di terra nonché della stazione rimorchiatori .

Sotto quest’ultimo profilo si rammenta che, di là del grave incidente del 9 agosto, l’ormeggio di mezzi navali nel porto interno espone evidentemente la popolazione lì residente alle loro emissioni (come a quelle dei rimorchiatori). Oltre a impedire la fruizione di una parte cospicua del porto. Il Forum, che a detti ormeggi si è sempre opposto anche formulando osservazioni nelle sedi istituzionali e proposte di trasferimento, ha riferito degli studi condotti in tutto il mondo dai quali chiaramente si evince l’impatto negativo sulla salute delle popolazioni costiere da parte del traffico marittimo. Tanto più che nel caso della san Giusto si impiega gasolio come combustibile. La Capitaneria di Porto ha l’obbligo di controllare il tenore di zolfo dei mezzi in transito nel porto, ma nessun rapporto su questa sua attività ci risulta sinora pubblicato come avvenuto altrove.

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