Home Economia e lavoro Brindisi fuori dalle reti Ten-T. Ancora una volta. E la Bellanova? E la politica brindisina?
Brindisi fuori dalle reti Ten-T. Ancora una volta. E la Bellanova? E la politica brindisina?

Brindisi fuori dalle reti Ten-T. Ancora una volta. E la Bellanova? E la politica brindisina?

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BRINDISI – Il vice-ministro Teresa Bellanova domenica è venuta a raccontarci che si sta lavorando per allungare le reti Ten-T fino al Salento. Domani l’on. Mauro D’Attis interrogherà nel corso del Question Time il Ministro Giovannini.
Il tema è sentito, perché rientrare in questi corridoi logistici europei significa godere di canali prioritari nell’assegnazione degli oltre 30 miliardi previsti dai bandi europei per i trasporti da qui al 2026, significa acquisire prestigio, significa dare forza alla visione di Brindisi come nodo logistico/intermodale al servizio del Salento.
Epperò se si legge il Sole 24 Ore di oggi si scopre che domani ci sarà l’incontro decisivo tra Ministero delle Infrastrutture e Commissione europea per definire le nuove reti Ten-T. Il tutto dopo un lavoro di un anno. Il tutto dopo che il 7 luglio scorso un regolamento europeo ha già variato gli assetti: il corridoio Baltico-Adriatico sarà portato da Ravenna fino ad Ancona. Il tutto, soprattutto, dopo che – come riporta il giornale di Confindustria – le uniche proposte formali sul tavolo riguardano l’ulteriore allungamento della rete fino a Foggia, così da connetterla con il tratto del corridoio Scandinavo-Mediterraneo che va da Bari a Taranto. Chi resta fuori, quindi? Ovviamente Brindisi. Sempre Brindisi. E il Salento.
Entro la fine dell’anno la Commissione europea deciderà definitivamente i nuovi assetti, domani il governo avrà l’incontro decisivo con i delegati di Bruxelles, e con niente tra le mani a Brindisi si continua a favoleggiare fuori tempo massimo di porto core e reti Ten-T che arriveranno fino a Lecce.
Dov’è stata in questi mesi la politica brindisina con l’Amministrazione comunale in testa? Dov’è stata la politica regionale?
Sembra proprio di assistere all’ennesima pantomima, come quella consumatasi sul Cis, sul Just Transition Fund e su infinite altre vicende. Perché a Bruxelles e a Roma le idee chiare su Brindisi ce le hanno da tempo…