Home Politica D’Attis: “Città in mano a chi vuole spaccare angurie a Sant’Apollinare, interessi di parte di chi è contrario a Edison dopo essersi detto favorevole, terrorismo giudiziario: ecco perché siamo fuori dalle reti strategiche. Colpa anche dei brindisini”
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D’Attis: “Città in mano a chi vuole spaccare angurie a Sant’Apollinare, interessi di parte di chi è contrario a Edison dopo essersi detto favorevole, terrorismo giudiziario: ecco perché siamo fuori dalle reti strategiche. Colpa anche dei brindisini”

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BRINDISI – Nel corso della trasmissione di Studio 100 “Palazzo Nervegna”, l’on. Mauro D’Attis ha chiamato alle proprie responsabilità i vari attori istituzionali e stakeholders cittadini, non disdegnando punzecchiature: “Sono contro tutti quelli che vogliono che Sant’Apollinare rimanga una spiaggia perché ci andavano i brindisini a spaccare le angurie. E’ semplicemente folle. La città in mano a gente che la pensa così si ritroverà ad avere un porto in versione lago dei cigni. A me non frega niente di vedere le foto di Sant’Apollinare dove si passava il ferragosto. Se si continua a immaginare di frenare le opere portuali, per forza il nostro porto non sarà mai inserito in una rete di porti strategici internazionali. Se si dice ad esempio che nel porto di Brindisi non si possono fare i depositi costieri di gnl che serviranno ad alimentare le navi di nuova generazione, si dice praticamente che il porto di Brindisi deve rimanere fuori dagli interessi internazionali. Una guida della città, un condizionamento di queste associazioni di ambientalisti che continuano a bloccare lo sviluppo, gli interessi di parte di alcuni che condizionano tutto il resto, in quanto vedo gente che prima dice che è favorevole e poi dice che è contraria a Edison a seconda di come si alza la mattina: tutto questo determina il fatto che Brindisi sia fuori e i brindisini questo lo devono sapere. La colpa è anche dei brindisini. Francamente mi sono stancato di fare le battaglie da solo, vorrei che ci fosse anche una sollevazione dei portatori di interessi. Tutti hanno paura di dire veramente come la pensano in caso poi il sindaco si arrabbia o quell’altro se la prende. Tra i vari fattori, c’è anche il tema del terrorismo giudiziario, perché c’è una magistratura che continua a indagare e indagare ma poi voglio vedere come andrà a finire. Nel frattempo le opere vengono bloccate mentre gli altri porti le realizzano; di conseguenza Brindisi rimane fuori da tutto. Hai voglia poi a fare battaglie. Ciò, senza contare che abbiamo una Regione completamente assente, che se ne frega altamente di difendere gli interessi di Brindisi e del sud della Puglia”.