Centrale Enel: fuori dal carbone in anticipo e dubbi sulla conversione a gas. E su Eni Rossi parla di rischio deragliamento

di Redazione

BRINDISI – Come dichiarato dal sindaco Rossi a L’Edicola del Sud, Terna ha dichiarato la non essenzialità della centrale a carbone di Brindisi: dal prossimo anno, dunque, non sarà più remunerata per soddisfare i bisogni della rete. Una notizia che significa sostanzialmente un’uscita dal carbone anticipata rispetto alla deadline del 2025. Al contempo, però, si addensano riserve anche sulla conversione a gas delle centrali, alimentate dalle dichiarazioni dell’ad di Enel Starace che ha aperto a una revisione dei progetti in accordo con Terna, anche alla luce dell’uscita anticipata al 2040 da ogni fonte fossile. Un tema che il sindaco affronta con la convinzione che l’alto costo del gas non consentirà una transizione con questa fonte fossile come protagonista assoluta.

Ed anche ad Eni Rossi chiede di iniziare a programmare un’uscita dalla produzione basata sui fossili, perché il futuro sta solo nella chimica verde ed Eni stessa l’avrebbe compreso avendo stretto accordi e avanzato progetti in altri territori volti alla decarbonizzazione (vedi Siracusa, dove l’alto costo della CO2 sta mandando in crisi il comparto). La domanda che si pone il primo cittadino, allora, è la seguente: perché Eni inizia a programmare investimenti sulla decarbonizzazione ovunque mentre a Brindisi ancora no? Domanda che meriterebbe risposte.

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