Home Politica Il grande pasticcio delle piscine. Dopo vari danni sociali ed economici, il Comune adesso ci ripensa
Il grande pasticcio delle piscine. Dopo vari danni sociali ed economici, il Comune adesso ci ripensa
0

Il grande pasticcio delle piscine. Dopo vari danni sociali ed economici, il Comune adesso ci ripensa

0

BRINDISI – Alla luce dei fatti, le scelte compiute dall’Amministrazione comunale sulle piscine comunali si sono rivelate opinabili, tanto da costringere la stessa maggioranza a tornare sui propri passi. Una inversione di rotta che però ha comportato costi in termini sociali, di mancati introiti e di spese per gli interventi straordinari dovuti al mancato impiego delle strutture. «Per le piscine – ha spiegato in commissione consiliare l’assessore Mauro Masiello – i danni e gli interventi sono maggiori quanto più restano inutilizzate». Un concetto chiaro a tutti anche quando, nel 2020, si scelse di togliere la gestione della piscina di Sant’Elia alla Marimisti ed alla Polisportiva Centrosport, che dal 2011 avevano provveduto a portare avanti l’attività sportiva a costo zero per il Comune e accollandosi di sovente anche le spese per alcuni lavori straordinari. Il rappresentante legale, Pierluigi Francioso, chiese all’ente una proroga almeno triennale della concessione per poter ammortizzare le maggiori perdite causate dal fermo imposto dal Covid. La Giunta, però, tra mille critiche decise di portare avanti la propria idea di alienare l’immobile e di concedere nelle more una proroga per un solo anno. Proposta non accettata da Francioso.

La presa di posizione dell’Amministrazione comunale, vista a posteriori, si è rivelata deleteria. Al momento, infatti, nessuno è subentrato nella gestione della piscina, e questo: ha comportato il mancato incasso del canone annuale; ha determinato uno stato di ammaloramento della struttura che costringe adesso il Comune a spendere 70.000 euro per effettuare lavori di manutenzione straordinaria; ha lasciato inoperosi i 30 lavoratori impiegati nella precedente gestione e negato un servizio a circa mille utenti ed anche ai ragazzi svantaggiati che, mediante convenzioni, usufruivano della piscina.

La società Feel Goog che da un anno avrebbe dovuto subentrare nella concessione (canone proposto: 38.500 euro a fronte dei 30.000 euro pagati dai predecessori) non ha potuto farlo sia a causa della pandemia che dei lavori resisi necessari e rivelatisi più lunghi e importanti del previsto. Così, adesso starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di rinunciare alla sottoscrizione del contratto con il Comune. Una situazione che, come preannunciato dal dirigente comunale Fabio Lacinio in commissione consiliare, sta inducendo l’ente a vagliare un affidamento della struttura per un arco temporale pluriennale. Cioè quello che proponevano i precedenti concessionari. D’altronde, che la vendita delle piscine fosse difficile da concretizzare era stato detto da più parti, ma un quadro definitivo si avrà solo tra qualche giorno, quando il bando per le alienazioni scadrà. Il prezzo a base d’asta fissato dal Comune è di 725.000 euro per la piscina di Sant’Elia e di 850.000 euro per quella della Masseriola. E su quest’ultima, i problemi sembrano essere ancora maggiori. Lo scorso mese l’Amministrazione comunale ha stanziato 21.000 euro per alcuni interventi di rifunzionalizzazione degli impianti tecnologici, ma si fa strada l’intenzione di desistere dalla vendita. Questo per due motivi: perché le manifestazioni di interesse dei privati registrate fino ad ora sono state di gran lunga al di sotto del prezzo fissato e perché, in vista della creazione della cittadella dello sport che sorgerà in quell’area, si vorrebbe che la piscina restasse di proprietà pubblica. Per dare seguito a questa volontà, al contempo rispettando il Piano di riequilibrio economico-finanziario pluriennale, sarà necessario inserire nel Piano di alienazione altri immobili di valore equivalente a quello della piscina.