BRINDISI – Brindisi attende con particolare interesse le decisioni del Governo in merito al finanziamento da 200 milioni promesso per i Giochi del Mediterraneo di Taranto del 2026. In un primo momento si pensava che lo stanziamento sarebbe stato inserito nella Legge di Bilancio, ma l’emendamento è stato bocciato. Così, nella giornata di mercoledì il sindaco Riccardo Rossi ha firmato – assieme ai colleghi di Taranto, Lecce e dei Comuni coinvolti dell’area Jonico-Salentina – un documento congiunto indirizzato al Governo per ottenere il giusto sostegno economico. Della fetta totale, alla città di Brindisi dovrebbero spettare 10 milioni di euro, che verrebbero utilizzati per adeguare viabilità e impianti della cittadella dello sport di contrada Masseriola, che entro il 2023 dovrebbe arricchirsi della presenza della New Arena. Lì dentro si disputeranno i tornei di basket e di taekwondo dei Giochi del Mediterraneo.
«Sono stato a Taranto – ha fatto sapere Rossi – per un incontro di avvicinamento ai Giochi dei 26 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, che ha visto la presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò. Sarà per la nostra città occasione di grande visibilità e crescita. A partire dal 2022 e nei prossimi anni preparatori lavoreremo per migliorare la nostra impiantistica sportiva. Grande protagonista in questa importante manifestazione sportiva internazionale sarà il nuovo Palaeventi di Brindisi, l’impianto più moderno e grande del Sud Italia. Palcoscenico naturale per diverse discipline sportive. Per chi fosse curioso, il plastico del Palaeventi è ora esposto a Palazzo Granafei-Nervegna».
Nel corso dell’incontro è stato presentato anche uno studio sull’impiantistica sportiva in Puglia, dal quale sono emersi elementi di positività per il territorio brindisino. Dall’analisi sullo stato di salute degli impianti sportivi, infatti, è emerso che in provincia di Brindisi si registra la percentuale più alta di impianti in totale funzionamento. A fronte di una media regionale di impianti totalmente in disuso del 13,5%, nel brindisino il dato scende al 7%. Per utilizzare un termine di paragone, nella provincia di Foggia si sale al 20,9%, in quella di Lecce al 17%, nella Bat all’11,9%, in quella di Taranto al 10,9% e in quella di Bari al 10,4%. Inoltre, il numero di impianti in provincia di Brindisi, nonostante una popolazione nettamente inferiore rispetto a quella di Taranto (381.000 contro 558.000 circa), risulta pressoché uguale: 470 nel territorio brindisino, 479 in quello tarantino.