Home Politica Le strutture turistiche solo nei luoghi abbandonati. Nel Cis candidata l’isola di Sant’Andrea. Goggi intanto chiede la pace al Comune
Le strutture turistiche solo nei luoghi abbandonati. Nel Cis candidata l’isola di Sant’Andrea. Goggi intanto chiede la pace al Comune
0

Le strutture turistiche solo nei luoghi abbandonati. Nel Cis candidata l’isola di Sant’Andrea. Goggi intanto chiede la pace al Comune

0

BRINDISI – Prosegue la discussione sullo sviluppo turistico di Brindisi. Nel corso della conferenza dei capigruppo, il sindaco Riccardo Rossi ha spiegato meglio la sua visione, ribadendo il concetto di consumo zero di suolo lungo la costa nord. Per il primo cittadino, si dovrà lavorare esclusivamente al recupero dell’esistente: «Abbiamo a disposizione 50 villoni e 520 stanze d’albergo su Acque Chiare, credo siano sufficienti. Inoltre stiamo candidando al Cis l’area dell’isola di Sant’Andrea che apparteneva alla Marina Militare: una volta riqualificata, potranno nascere strutture di accoglienza a ridosso del castello Alfonsino. Infine, siamo in trattativa con i proprietari dell’ex Babylandia per una perequazione che ci possa consentire di rendere ricettivo anche quel luogo. Se qualcuno pensa a villaggi turistici sulla costa, allora è fuori tempo massimo». Certo, bisognerebbe convincere i grandi player del campo della resortistica di qualità ad investire sull’isola di Sant’Andrea, con affaccio sulla zona industriale, piuttosto che in prossimità delle spiagge della litoranea nord. Così come bisognerebbe comprendere se davanti a potenziali investimenti altamente sostenibili e di alta gamma come quelli richiamati dall’a.d. di Nicolaus Tour, Giuseppe Pagliara, si possa mantenere alto il vessillo del consumo zero di suolo. Ma al momento l’idea dell’amministrazione Rossi è di assoluta chiusura, ed in un passaggio del suo intervento, il primo cittadino ha portato a sua difesa le argomentazioni del prof. Giorgio Goggi, incaricato dall’ex sindaco Mennitti di redigere il Pug ma impossibilitato a concludere il suo lavoro a causa di uno scontro con l’amministrazione Consales: «Ricordo – ha affermato Rossi – che anche il professor Goggi si oppose ad insediamenti sulla costa, in quanto sosteneva che le volumetrie esistenti erano più che sufficienti».

Da noi contattato, Goggi ha tendenzialmente confermato la sua contrarietà rispetto ad una urbanizzazione della litoranea nord: «Nel Dpp avevo previsto che la costa sarebbe dovuta essere preservata attraverso una rinaturalizzazione dei 300 metri dalla battigia e lo spostamento della strada all’interno. Accanto a questo, prevedevo poche aree dove accogliere insediamenti turistici». Per Goggi, infatti, sarebbe corretto immaginare strutture turistico-ricettive solo a ridosso delle aree già urbanizzate: «Sulle tavole queste strutture ricettive erano inserite vicino le urbanizzazioni preesistenti: sostanzialmente nell’area vicino all’aeroporto».

Goggi venne sollevato dall’incarico a seguito di una divergenza di vedute con l’amministrazione Consales. Una contesa che ha avuto strascichi giudiziari, con l’ex coordinatore dell’ufficio di piano che ha avanzato una richiesta di risarcimento danni all’ente: «La giunta Consales mi ordinò di rendere edificabili sulla costa 1,2 milioni di metri quadrati. Mi hanno tolto l’incarico perché mi rifiutai: non mi hanno fornito i dati necessari per dimensionare il Piano e sono stato mandato via per inadempienza. Credo fermamente che sia meglio il consumo zero di suolo voluto da Rossi che la visione che aveva la giunta Consales. Detto questo, certamente è possibile aprire alla resortistica di alto livello, se questa incontra la domanda: non ha senso avere particolari preclusioni in tal caso. Niente, comunque, è sempre meglio che troppo», taglia corto il professore del Politecnico di Milano, che in conclusione lancia una provocazione a Rossi: «Con il Comune siamo in causa proprio perché mi opposi all’espansione sulla costa, dove c’erano interessi molto particolari come il villaggio Pagoda in zona Apani: qualcosa di chiaramente illegittimo perché di fatto era un insediamento residenziale e non turistico; era potenzialmente una nuova Acque Chiare. Ora, se l’attuale sindaco non vuole niente sulla costa e come me si oppone all’urbanizzazione della costa, perché non chiude il contenzioso? Che senso ha continuare la causa con me se adesso con il Comune abbiamo lo stesso interesse?».