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Asi, le linee programmatiche del presidente Rina
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Asi, le linee programmatiche del presidente Rina

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BRINDISI – Uno stralcio del mio intervento alla Conferenza Nazionale della FICEI.

 “Prima di affrontare l’argomento oggetto della Conferenza, mi preme ribadire come sia necessario che i Consorzi ASI, soprattutto in questo momento storico, avviino una campagna di comunicazione tesa a far conoscere le loro prerogative, le loro competenze e le loro potenzialità.

Tanto dico perché, in occasione di un incontro istituzionale avvenuto immediatamente dopo il mio insediamento, un rappresentante istituzionale si è rivolto a me dicendo : “Bene Presidente, mi spieghi di cosa si occupa la sua associazione!”

Per questo motivo ad ogni incontro io sottolineo che il Consorzio ASI ha come soci il Comune di Brindisi – il Comune di Francavilla – il Comune di Fasano – il Comune di Ostuni – la Camera di Commercio e la Provincia di Brindisi.

Dopo il mio insediamento ho avviato una campagna di ascolto che mi ha portato ad incontrare aziende, imprenditori, rappresentanti di fondi di investimento, associazioni datoriali, rappresentanti sindacali e rappresentanti istituzionali, incontri che mi hanno assolutamente arricchito dal punto di vista tecnico-professionale e che mi hanno fatto comprendere quali possono essere le esigenze delle imprese e del territorio.

Ritengo che, anche e soprattutto per i processi di decarbonizzazione e le sue conseguenze, quale l’esigenza sempre piu’ pressante di energia da fonti rinnovabili, il Consorzio possa e debba andare oltre le sue mission istituzionali (fornire servizi alle imprese e sviluppare la zona industriale favorendo nuovi insediamenti) e farsi promotore, da solo e/ con partner pubblici e privati, di progettualità tese a riqualificare la zona industriale, attrarre nuovi investitori e nuovi insediamenti industriali ed intercettare risorse per il territorio.

1. Sfida energetica. FER e Comunità Energetica industriale.

La storia dell’economia industriale italiana individua in Brindisi il maggiore polo energetico del Mezzogiorno d’Italia e tra i primi nel Mediterraneo. Per affrontare il futuro prossimo e, dunque, le nuove sfide energetiche, il Consorzio ASI di Brindisi ha approvato recentemente le disposizioni attuative per la realizzazione nella zona industriale di Brindisi delle c.d. aree idonee da Fonti di Energie Rinnovabili (FER).

A riguardo, il Consorzio ASI di Brindisi, in armonia con la legislazione comunitaria, statale e regionale in materia di tutela dell’ambiente, della salute e della qualità della vita della popolazione, sostiene e promuove la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per: a) contribuire alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra; b) ridurre la dipendenza dai combustibili fossili; c) favorire un’economia basata sulla chiusura dei cicli produttivi, efficiente, resiliente e sostenibile.

Il Consorzio ASI di Brindisi riconosce gli impianti FER come sistema di accumulo, vettore energetico e combustibile alternativo alle fonti fossili e ne favorisce la sua produzione per favorire un uso più efficiente dell’energia prodotta, la generazione distribuita e una rete di trasporti intelligenti, ecosostenibili e integrati.

Da un lato il Consorzio favorisce e favorirà l’installazione di impianti FER e dall’altro l’istituzione della prima comunità energetica industriale pugliese secondo le disposizioni di legge (Decreto Milleproroghe 162/2019 e Direttiva RED II 2018/2001/UE), avendo come obiettivo quello di: autoprodurre e fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri. Produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di autoconsumo e collaborazione.

Il processo di decarbonizzazione con forti incentivi alla realizzazione di impianti fotovoltaici ed il percorso, favorito dal Governo del Paese, di abbandono delle fonti fossili, una maggiore efficienza dei consumi, il completo approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, hanno chiamato il settore energetico a rispondere ad una duplice sfida: soddisfare il crescente fabbisogno energetico della popolazione, garantendo un adeguato accesso all’energia, limitando le proprie emissioni in atmosfera, al fine di contribuire al processo di decarbonizzazione.

La produzione di energia da fonti rinnovabili potrà portare anche alla creazione delle cd. Comunità Energetiche Rinnovabili. Le comunità energetiche sono un gruppo di soggetti (comuni, condomini, famiglie o cooperative) capaci di produrre, consumare e condividere energia nel rispetto del principio di autoconsumo energetico e autosufficienza, utilizzando impianti che producono energia pulita rinnovabile

In quest’ottica e per dare una risposta alle numerosissime richieste di aziende, imprenditori e fondi di investimento, il Consorzio Asi, con la delibera del 14.9.2021 ha individuato le aree utilizzabili per l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile ed ha emanato un atto di indirizzo.

Alla delibera ed all’atto di indirizzo è seguito un regolamento attuativo dove è stata dettagliatamente indicata la procedura e le modalità da seguire e i costi da sostenere la presentazione dei progetti.

Tra poco pubblicheremo il bando che avrà un arco temporale (due/tre mesi) durante i quali potranno essere presentati i progetti.

Alla chiusura dell’arco temporale, verrà nominata una commissione che esaminerà i progetti alla stregua dei seguenti criteri:

1) La pubblica utilità (è l’unico fattore che muove il Consorzio)

2) Progetti seri e sostenibili (no a speculatori e a progettualità che con evidenza sono destinate a rimanere tali)

3) La ricaduta occupazionale diretta o indiretta (criterio per me molto importante e dirimente, atteso che la decarbonizzazione comporterà come primaria conseguenza la perdita di molti posti di lavoro)

Chi presenterà progetti alla stregua di questi criteri avrà l’attenzione del Consorzio; allo stato non vi sono localizzazioni e/o preassegnazioni di aree.

Le preassegnazioni esistenti al momento del mio insediamento sono scadute e non sono state più rinnovate dal Consorzio.

Preciso che le aree individuate sono utilizzabili ANCHE per le installazioni di impianti FER ma ciò non muta la loro destinazione produttiva; personalmente ad uno o più impianti fotovoltaici che coprano 200 ettari di territorio preferirei l’insediamento nella stessa area di dieci aziende manifatturiere ma se da 20 anni quelle aree non si insedia un’azienda ci sarà un motivo.

Vi sono altri progetti di cui il Consorzio vuol farsi promotore: un impianto per la produzione di idrogeno, un impianto per la produzione di gas bio-metano, un impianto fotovoltaico per la comunità energetica, un impianto fotovoltaico sul bacino di riserva idrica di proprietà del Consorzio Asi.

OCCORRE SBUROCRATIZZARE – SEMPLIFICARE – ACCELLERARE

E’ un’esigenza avvertita da tutti, Enti Pubblici, Enti locali, aziende, imprenditori : serve semplificare e sburocratizzare per rilanciare l’economia del Paese, vanno ridotti e, in qualche caso, eliminati i formalismi della burocrazia. Non è possibile che, ad esempio, per un parere o un’autorizzazione ad un’opera debbano esprimersi 20/30 tra Autorità, Enti, Uffici, ect. ect.

Vi è bisogno di tempi certi e ridotti

LE ZONE ZES

Si pensava (e probabilmente sarà così) che l’istituzione delle Zone Economiche Speciali e le Zone Franche Doganali potessero contribuire anche alla semplificazione ma, istituite nel 2017 con scadenza nel 2024, solo nel dicembre 2021 è stato nominato il Commissario della Zes Adriatica che, ad oggi, non è ancora formalmente operativo poiché sulla sua nomina, ad oggi, manca ancora la “bollinatura” della Corte dei Conti. Così come ad oggi nel Comitato di indirizzo per la Zes Adriatica manca ancora la nomina del rappresentante dei Consorzi e, ad oggi, non si conosce quale sia la procedura per la sua nomina.

Le Zone Economiche Speciali sono il futuro dei siti produttivi del Sud Italia: legate al territorio che le ha generate, interagiscono “alla pari” con le realtà economiche europee ed extraeuropee, pronte a concedere insediamenti medio-grandi.

Insediare la propria attività in una zona ZES significa usufruire di vantaggi e benefici.

In Puglia sono state individuate due ZES: ZES Ionica e ZES Adriatica (ZES Ionica e ZES Adriatica), entrambe interregionali (la prima con la Basilicata la seconda con il Molise).

Gli agglomerati industriali di Brindisi hanno la maggiore consistenza all’interno delle ZES pugliesi; attualmente i vantaggi e i benefici riguardano da un lato le semplificazioni (normative e fiscali) e dell’altro il credito d’imposta.

A tutto questo si aggiungono le Zone Franche Doganali intercluse, anche qui il DL Recovery ha “rinnovato” la possibilità che ciascun Comitato di indirizzo ZES possa individuare ulteriori aree da eleggere come ZFD.

In conclusione oggi va molto di moda la parola TRANSIZIONE

Transizione Energetica-Transizione Ecologica-Transizione Industriale

Transizione Digitale-Transizione Economica-Transizione Tecnologica

A parer mio la vera TRANSIZIONE deve essere quella di passare dalle parole ai fatti ed è quello che, nel suo piccolo, vuol fare il Consorzio Asi nell’interesse del territorio”.

Vittorio Rina, presidente Consorzio Asi