Home Politica Luperti: “Renderemo turistico-ricettivo tutto il litorale coma accade ovunque. È reato solo a Brindisi?”
Luperti: “Renderemo turistico-ricettivo tutto il litorale coma accade ovunque. È reato solo a Brindisi?”
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Luperti: “Renderemo turistico-ricettivo tutto il litorale coma accade ovunque. È reato solo a Brindisi?”

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BRINDISI – Lino Luperti, ex assessore all’Urbanistica dell’amministrazione Consales, non ha alcuna remora nell’affermare che vorrebbe vedere la costa nord votata allo sviluppo turistico-ricettivo: «Quando andremo al governo di questa città, lavoreremo per lo sviluppo della costa. Non capisco perché debba nascondere questa volontà. Faccio peccato se dico che vorrei prevedere uno sviluppo turistico-ricettivo di tutto il litorale? Ovunque le litoranee ospitano strutture ricettive, anche Bari sta seguendo quella direzione, perché a Brindisi non è possibile fare questo in maniera trasparente e si pensa invece, puntualmente, ad agitare lo spettro della magistratura?», si chiede l’ex assessore, che conferma le sue velleità di tornare in politica da protagonista dopo un turno di stop legato proprio a vicende giudiziarie poi superate. Luperti resta dell’idea originaria che provò a portare avanti da amministratore, ovvero quella di tracciare una linea lungo tutta la costa oltre la quale sono consentiti insediamenti turistici. La grande cubatura che si genererebbe astrattamente, per Luperti non costituisce un problema perché «si potrebbero prevedere aree verdi come inframmezzo e si concerterebbe comunque con la Regione la cubatura finale massima da inserire». «Abbiamo l’aeroporto – prosegue -, abbiamo Torre Guaceto che è di livello internazionale: perché i turisti devono soggiornare a Carovigno o Ostuni e non a Brindisi? La Barbanente (in quegli anni assessore regionale all’Urbanistica, ndr) era contentissima della riqualificazione della fascia costiera che le presentammo. Borri è giusto che porti avanti la sua visione bucolica, ma il Pd non deve arrossire nel dire che vuole uno sviluppo turistico del litorale. Lo dicono in privato ma poi hanno timore a ribadirlo pubblicamente».

Nelle scorse ore, a proposito dei grandi vincoli che il Pptr pone ai proprietari di terreni sulla costa brindisina – ma anche ai bagnanti, data l’impossibilità di fruire di adeguati servizi -, l’ex assessore all’Urbanistica dell’amministrazione Mennitti, Massimo Ciullo, ha puntato il dito contro Luperti e contro l’allora sindaco Consales per non aver presentato osservazioni a quello strumento pianificatorio licenziato dalla Regione in maniera così stringente: «Ci affidammo – ricostruisce Luperti – totalmente a quello che ci dissero gli uffici, seguimmo gli indirizzi regionali. Ritenemmo opportuno che dovessero essere i privati a sollevare le eccezioni secondo le loro esigenze. E comunque non mi sembra che in questi anni le varie amministrazioni che si sono succedute abbiano chiesto un confronto con la Regione per modificare quel Pptr».

L’amministrazione Consales lavorò sodo anche sul fronte del Piano comunale costiero, del quale si sono perse le tracce, con il sindaco Rossi che ha derubricato la sua importanza spiegando che servirebbe soltanto per gestire l’esistente. Per Luperti, però, le cose non stanno così: «Per miracolo lo Stato e la Marina militare ci traferirono gratuitamente le aree di Sbitri, Cala Materdomini, Deposito catene, l’isola di Sant’Andrea, Punta del Serrone. Progettammo il recupero di quei luoghi e nel parco di Punta del Serrone, grazie all’aumento delle aree a disposizione, nel rispetto del rapporto 60%-40% tra spiagge libere e lidi privati, prevedemmo la realizzazione di nuove spiagge attrezzate. Non so perché Rossi dica che il Pcc non serve più di tanto, anche perché permette di disciplinare il decoro di tutte le spiagge. Quel Pcc lo hanno abbandonato solo perché c’erano le firme nostre, ma così si blocca la città; non sono capaci di andare avanti e di fare sintesi. Nonostante gli avessimo lasciato in eredità anche lo strutturale del Pug, l’attuale amministrazione non è riuscita neppure ad approvare il Dpp. Non si può evitare di affrontare gli argomenti per non incorrere in litigi interni. Ne va dello sviluppo della città».