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Scavi archeologici a Torre Guaceto: al via la campagna con un prestigioso evento
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Scavi archeologici a Torre Guaceto: al via la campagna con un prestigioso evento

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Dai Palazzi delle Amministrazioni locali e dalle caserme alla spiaggia delle conchiglie per conoscere la storia di Torre Guaceto. Il Consorzio di Gestione della riserva ha tagliato il nastro della campagna di ricerca archeologica 2022 con un grande evento al quale hanno preso parte le Autorità del territorio.

I lavori sul campo sono iniziati alcuni giorni addietro dal punto nel quale si erano interrotti la scorsa estate.

L’attività condotta dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento con la direzione del professore Teodoro Scarano e dal Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna con il docente Claudio Cavazzuti, in accordo con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Lecce e Brindisi, andrà avanti fino ai primi di luglio.

La scorsa estate, in un anfratto della spiaggia delle conchiglie, nel cuore dell’area protetta, gli archeologi avevano scoperto la presenza di una necropoli, un sito con deposizioni funerarie a cremazione della tarda età del Bronzo (XIII-XII sec. a.C.) con 15 tombe, in una delle quali erano stati rinvenuti i resti di una donna ed i suoi monili.

In base a quanto scoperto con la campagna 2021, la comunità che utilizzava questa necropoli deponeva le urne funerarie in depressioni naturali della roccia o all’interno di pozzetti appositamente scavati al suo interno. Le tombe contenevano sia i resti umani che, talvolta, anche gli oggetti di corredo che al momento della cremazione venivano bruciati insieme al defunto.

“La scoperta e lo scavo della necropoli a cremazione di Torre Guaceto – ha spiegato il professore Scarano -, rappresenta una straordinaria opportunità per noi archeologi per spostare il focus delle nostre ricerche sull’età del Bronzo nella riserva di Torre Guaceto dallo studio delle strutture e degli spazi d’abitato (com’era avvenuto negli anni scorsi con le indagini a Scogli di Apani), all’analisi dei rituali funerari e, soprattutto, alla conoscenza diretta degli uomini, delle donne e dei bambini che costituivano la comunità che per secoli ha vissuto nei villaggi fortificati costieri posti alla foce dei canali Reale e Apani. La seconda campagna di scavo ora in corso ha già restituito 12 nuove tombe e nelle prossime due settimane ci attendiamo nuove scoperte”.

Ieri, appuntamento al centro visite di Torre Guaceto e poi immersione nella riserva. Dopo una prima tappa nella zona umida , i prestigiosi ospiti sono stati guidati sino all’area degli scavi dove il professore Scarano ha illustrato i risultati già ottenuti e le informazioni storiche che pian piano stanno emergendo. Dopo la visita della torre aragonese e liberazione in zona A di una delle tartarughe marine curate in riserva, la delegazione è rientrata al centro visite per ammirare i reperti custoditi presso con il laboratorio archeologico dell’area protetta a Serranova.

“Abbiamo fortemente voluto questo evento perché riteniamo importante condividere con le Istituzioni locali e regionali un momento così emozionante e storico per la nostra riserva – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, con la consapevolezza che queste occasioni offrano anche la possibilità di avvicinare al bene comune e in modo empatico le Autorità civili e militari che ogni giorno si dedicano con successo ai compiti loro assegnati. I tanti obbiettivi raggiunti e riconoscimenti ottenuti da Torre Guaceto sono il frutto di un lavoro di rete che va dall’impegno dello staff del Consorzio, a quello dei Comuni che amministrano il territorio di pertinenza, della Regione che gestisce le politiche strategiche, delle forze dell’Ordine e di sicurezza che prevengono e contrastano gli illeciti. Ringrazio le Autorità e tutti coloro che

hanno preso parte alla nostra iniziativa, lavoreremo affinché questa esperienza non rimanga un evento isolato. Ora auguriamo un buon lavoro agli archeologici e attendiamo con ansia di scoprire altri tesori preziosi della nostra storia”.
Hanno preso parte all’evento il prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni, in rappresentanza del presidente della Regione, Michele Emiliano, la consigliera regionale delegata alla Cultura Grazia di Bari e l’assessore all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, i commissari del Comune di Carovigno, Michele Albertini e Maria Antonietta Olivieri, il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, e di San Vito dei Normanni con il suo vice, Silvana Errico e Antonio Santoro, il presidente della Provincia Antonio Matarrelli, il comandante della capitaneria di porto di Brindisi, Fabrizio Coke, il comandante dei vigili del fuoco, Giulio Capuano, il comandante dei carabinieri di Carovigno, Giuseppe Berardino, dei carabinieri forestali, Ruggiero Capone, per la Soprintendenza, Giuseppe Muci e Serena Strafella, in rappresentanza del rettorato dell’Università del Salento, Manuela De Giorgi, per il Cda di Torre Guaceto, Giovanni Ricupero, mentre per il WWF Puglia e Brindisi, Nicolò Carnimeo e Giuseppe Devita.