Home Economia e lavoro Confindustria Puglia boccia la legge regionale sull’energia: “Una cattiva legge oltre che un’occasione persa per valorizzare i territori e le comunità locali coinvolte”
Confindustria Puglia boccia la legge regionale sull’energia: “Una cattiva legge oltre che un’occasione persa per valorizzare i territori e le comunità locali coinvolte”
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Confindustria Puglia boccia la legge regionale sull’energia: “Una cattiva legge oltre che un’occasione persa per valorizzare i territori e le comunità locali coinvolte”

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Confindustria Puglia boccia la nuova legge pugliese per gli sconti del 3% sulle bollette del gas e attacca le modalità con cui è stata approvata la norma: “È un modus operandi – dice il presidente Sergio Fontana – inaccettabile che denota scarsa considerazione di un tessuto produttivo così importante per la nostra regione. L’articolato della legge non è coerente con il quadro normativo nazionale e presenta profili di incostituzionalità. L’appello di Confindustria Puglia è rimasto inascoltato e oggi abbiamo una cattiva legge oltre che un’occasione persa per valorizzare i territori e le comunità locali coinvolte”. Il Consiglio della Regione Puglia ha approvato nei giorni scorsi la legge che disciplina norme in materia di incentivazione alla transizione energetica, tra cui lo sconto in bolletta attraverso le compensazioni territoriali a carico delle società e aziende, da Tap ai fornitori. “La neonata legge – sostiene Fontana – recepisce il testo di un disegno di legge di Giunta presentato in discussione e del cui contenuto abbiamo avuto piena contezza solo dopo l’approvazione. Difatti l’originario disegno, approvato in Giunta regionale il 5 ottobre scorso recava un testo differente. La gestazione di questa legge, importante e rilevante per le ricadute che avrà sui cittadini pugliesi e sulle aziende energetiche, avrebbe richiesto un coinvolgimento pieno delle parti sociali e invece, solo su nostra istanza, siamo stati auditi il giorno prima dell’avvio della discussione in aula del provvedimento. Non è questo il metodo con il quale relazionarsi con le parti sociali e con Confindustria Puglia che rappresenta la maggior parte delle imprese che operano nel settore energetico”.