Home Politica Foggia e Brindisi al M5S? Dipende se Emiliano è ancora il pascià di Puglia. Di certo non aiuta il congresso Pd a ridosso delle Amministrative
Foggia e Brindisi al M5S? Dipende se Emiliano è ancora il pascià di Puglia. Di certo non aiuta il congresso Pd a ridosso delle Amministrative
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Foggia e Brindisi al M5S? Dipende se Emiliano è ancora il pascià di Puglia. Di certo non aiuta il congresso Pd a ridosso delle Amministrative

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BRINDISI – Il congresso nazionale del Pd si terrà il 12 marzo. Potrà parteciparvi chi aderirà al partito o al processo costituente entro il 26 febbraio. La data dei congressi regionale, provinciale e cittadino, invece, non si conosce ancora.

Il futuro del centrosinistra brindisino ruota attorno ad Emiliano. Il governatore sta vivendo una fase particolarmente difficile perché per la prima volta si ha la sensazione che il Pd non sia il suo partito personale. L’avvisaglia più vistosa è legata al voto contro Cassano (Arpal), al quale si sono opposti i civici di Emiliano.

Il M5S, che alle regionali nel Lazio vorrebbe correre da solo, in Puglia prova grande simpatia per il presidente in carica e vorrebbe chiudere un accordo in vista delle prossime Amministrative. Ora, se Emiliano fosse ancora il pascià di Puglia, se fosse – per capirci – quello che il mese scorso si è composto la lista del Pd per le Politiche a suo piacimento, ci potrebbe essere un problema per Riccardo Rossi. Si vocifera, infatti, di un accordo tra Emiliano e Turco secondo cui Lecce, al pari di Bari, rimarrà al Pd (vedi endorsement pubblico del governatore alla ricandidatura di Salvemini nel 2024), mentre Foggia e Brindisi sarebbero appannaggio del M5S nella scelta del candidato sindaco. Che il partito di Conte, anche sulla scorta dei buoni risultati delle Politiche sui due territori, possa rivendicare ciò, è molto plausibile. E in quel caso Roberto Fusco sarebbe in pole. Quello che è da capire è se Emiliano può ancora disporre a proprio piacimento della Puglia senza passare dal Pd, che è alle prese con un lungo percorso mistico congressuale che si concluderà a ridosso delle Amministrative. Un po’ tardi, in effetti. Per questo Emiliano avrebbe “strappato”, optando per un’accelerazione della pratica. Ma il Pd che verrà fuori dal congresso nazionale sarà d’accordo nel portare avanti accordi politico-elettorali con il M5S?

Di certo nel Pd brindisino non si ha nessuna intenzione di rinunciare remissivamente alla ricandidatura di Rossi. E neppure il sindaco uscente ha intenzione di mollare la presa. Sempre che dal congresso provinciale e cittadino (che in realtà potrebbe addirittura tenersi dopo le Amministrative) venga fuori lo stesso Pd a guida Rogoli-Cannalire.

Con il Pd che come detto scioglierà i suoi nodi a ridosso del voto della prossima primavera, diventa verosimile ipotizzare che Emiliano non voglia attendere il travaglio del partito e possa agire come sempre fatto fino ad ora, ovvero considerando la Puglia cosa sua. Solo che adesso anche il Pd inizia a sentirla un po’ roba sua, la Puglia.