Home Politica Rossi smentisce se stesso: “Se non si risolvono i problemi, Falck dovrà fare alcune cose altrove”. E si aggrappa adesso alla zfd di Capo Bianco, dove voleva Marina ed Edison…
Rossi smentisce se stesso: “Se non si risolvono i problemi, Falck dovrà fare alcune cose altrove”. E si aggrappa adesso alla zfd di Capo Bianco, dove voleva Marina ed Edison…
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Rossi smentisce se stesso: “Se non si risolvono i problemi, Falck dovrà fare alcune cose altrove”. E si aggrappa adesso alla zfd di Capo Bianco, dove voleva Marina ed Edison…

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BRINDISI – La smentita del sindaco Rossi sul fatto che Falck produrrà e assemblerà le pale eoliche a Taranto viene in qualche modo smentita da Rossi stesso nella sua intervista al Quotidiano.

Rossi continua a parlare di 1.500 posti per Brindisi in fase di costruzione e di 300 a pieno regime ma dichiara che Falck “sta dialogando in maniera intensa con Enav per le problematiche connesse alla presenza dell’aeroporto” e che Falck “ha un problema di tempi”, in quanto “le banchine dovrebbero essere disponibili, secondo le esigenze della società, alla fine del 2025 o al massimo a inizio del 2026. Brindisi sarà comunque coinvolta. Poi, evidentemente, alcune cose si dovranno fare in altri posti se non si risolvono i problemi con Enav”.

Quindi, al di là delle smentite e dei protocolli d’intesa che valgono poco e niente (a Brindisi potremmo farci un museo), i problemi esistono ed aree immediatamente disponibili non ve ne sono per far lavorare a Brindisi quelle 1.500 (o 4.000 come aveva promesso Falck) unità nella fase di costruzione delle pale.

L’unica area disponibile in prospettiva – e adesso lo riconosce anche Rossi, che fino a poco fa parlava di Costa Morena, dove il conflitto con l’aeroporto è ben più presente – è dunque quella di Capo Bianco, che però potrebbe soddisfare circa 1/3 del fabbisogno di aree richiesto da Falck, che avrebbe voluto a disposizione 40 ettari.

Con la scelta di Falck di puntare su Taranto (anche grazie alle opere di infrastrutturazione realizzate tramite il Cis, che a Taranto è servito per attrarre investimenti), è chiaro che Brindisi non sarà più l’hub del Mediterraneo che si sperava per la produzione di pale eoliche.

A Capo Bianco potrebbero realizzarsi una parte delle attività preventivate da Falck su Brindisi, ma bisogna fare in fretta. Quello che non si comprende è come si concili la fretta che richiede Rossi con i pareri “allunga-tempi” che sforna il Comune sul banchinamento di Capo Bianco ai fini della realizzazione della Zona franca doganale (l’ente ha espresso nel suo parere una lunga serie di prescrizioni, eccezioni e riserve sulla realizzazione dell’opera – con la tutela degli uccelli sempre in primo piano -, parte delle quali recepite in fase ministeriale, facendo così perdere tempo all’Autorità portuale, come già accaduto per la vasca di colmata). Così come non si coglie il legame tra la premura di Rossi a ché Falck si insedi a Capo Bianco con le richieste di Rossi di trasferire lì la Marina Militare e/o Edison, così come ribadito nel ricorso presentato contro il deposito di gnl.

È tanta la confusione nelle stanze di Palazzo di Città, ma per Rossi ed i suoi, i cazzari sono i giornalisti, il presidente dell’Autorità portuale, il presidente di Confindustria: insomma, tutti quelli che lanciano allarmi e chiedono che questa città venga rispettata e possa prosperare. Peccato che in questi 4 anni e mezzo, le categorie innanzi citate abbiano poi avuto, purtroppo, spesso ragione.