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Il 28 gennaio a Brindisi assemblea provinciale di Azione. Ecco il documento programmatico
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Il 28 gennaio a Brindisi assemblea provinciale di Azione. Ecco il documento programmatico

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Comunicato del Commissario e Consigliere regionale di Azione Fabiano Amati.

“Sei assemblee provinciali per discutere e approvare un documento programmatico e avviare così il percorso congressuale e di adesione ad Azione.

Vogliamo far nascere in Puglia un partito chiaro nell’individuazione dei problemi e schietto sulle proposte di soluzione. Un partito privo di paure nell’assunzione delle decisioni, e quindi di governo, soprattutto sugli argomenti più scomodi e di più grande dolore per le persone.

Un partito in cui si smette di fabbricare rinvii delle decisioni e parole a vuoto, per non occuparsi di nulla e quindi spostarsi senza mai muoversi.

Insomma, un partito in cui la soluzione ai problemi è in grado di battere le cianfrusaglie dell’ideologia, il ciarpame del posizionamento politico senza alcun costrutto e le pratiche mortifere dei sistemi di potere per mantenersi a galla.

Le sei assemblee provinciali saranno chiamate a discutere, integrare, modificare o adattare alle singole realtà territoriali, un documento politico proposto dai Consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea.

Un documento politico per parlare alla maggioranza dei cittadini pugliesi, così da costruire un partito popolare e di massa per fatti concreti e non per sterili e bugiarde autocelebrazioni. Ci mettiamo in azione, guardando avanti.

Le sei assemblee provinciali, aperte agli attuali iscritti e a tutti i cittadini interessati, si svolgeranno con il seguente calendario: Foggia, 20 gennaio ore 18:30; BAT, 21 gennaio ore 9:30; Bari, 27 gennaio ore 18:30; Brindisi, 28 gennaio ore 9:30; Taranto, 3 febbraio ore 18:30; Lecce, 4 febbraio ore 9:30.”

*ALLEGATO DOCUMENTO*

“Azione”, partito riformista nazionale, si propone all’attenzione dei pugliesi con idee in grado di mandare Avanti le soluzioni ai problemi.

“Azione” punta a diventare un partito popolare e di massa, così come si può intendere nella società moderna e con gli strumenti della modernità, in grado di avere cuore per la maggioranza delle persone; non un partito elitario, banale negli intenti, gestito con faziosità e tarato per rappresentare garantiti e benestanti, facendo però finta di parlare al popolo in difficoltà. Un partito della realtà e non un partito dell’“alta società”. Un partito moderno e non alla moda. Un partito allegro e contagiato dalla vita, piuttosto che triste e perbenista, politicamente scorretto quanto basta e in ogni caso schietto. Un partito capace di rappresentare la maggioranza dei cittadini: una cosa reale, vera, e perciò aderente alla realtà.

Chi sceglie e vota “Azione” deve scegliere e votare un partito che opera in sintonia con l’Europa, la Nato e le organizzazioni internazionali dei paesi democratici. Con chiarezza e senza equidistanze, perché solo le larghe alleanze e il soccorso difensivo tra Paesi veramente democratici garantiscono la pace irreversibile e favoriscono i venti di libertà contro cui lottano le moderne dittature travestite da democrazie.

Un partito attento alle buone ragioni della maggioranza di tutte le generazioni; con una politica interna accordata alla politica estera e alle decisioni europee sugli argomenti del sistema fiscale e tributario, difesa, giustizia, istruzione, produzione e concorrenza; impegnato a garantire uguali prestazioni di servizi tra nord e sud del Paese, accelerando la riduzione delle autonomie regionali almeno nei servizi pubblici più essenziali e rigettando le anacronistiche istanze di allargamento di poteri, funzioni e finanziamento statale.

Un partito in grado di rappresentare le virtù del mondo globale: di più ancora, un partito che voglia concorrere a potenziare il mondo globale, da abbracciare senza riserve come unico sistema adeguato a combattere ingiustizie e disuguaglianze, e per abbattere muri, costruire ponti e quindi facilitare scambi di persone, merci e servizi. In poche parole: il partito in grado di dire meglio e più forte cos’è il riformismo.

Un partito in grado di spingere sui diritti sociali, che hanno miglior vita se accoppiati con la virtù dei doveri; sui diritti civili in concreto, fonti di sempre nuova libertà e perciò incompatibili con ogni pretesa di ritorno al passato o con strumentalizzazioni per finalità ideologiche; sulla prova scientifica come fondamento della decisione politica; sulla tecnologia; sul mercato; sul merito, inteso come uguaglianza nelle condizioni di partenza e come incentivo a competere per fare qualcosa di buono di sé stessi e del Paese, a vantaggio e per il bene innanzitutto di ogni ultimo.

Chi sceglie “Azione” deve accettare di votare o militare per un partito che rifiuta la descrizione adolescenziale dei problemi, quella che invece di risposte autentiche offre slogan campati in aria, con conseguenze spesso paradossali: l’egualitarismo a prescindere dall’uguaglianza; la giustizia negando il diritto; l’equità fiscale senza la qualità della spesa; l’ambientalismo dimenticando l’ambiente; la paesologia atteggiata e alla moda tralasciando il paesaggio; la prosperità limitando la produzione e il mercato; il pacifismo sviando sulla deterrenza; la sanità promuovendo le pastoie organizzative e retrocedendo il diritto dei malati alla migliore cura; la scuola considerata prioritariamente come apparato e anche al costo di ridurre il diritto degli studenti all’istruzione; l’università alimentando le caste, anche attraverso la proliferazione di sedi locali, a discapito dell’alta qualità della formazione e della ricerca; la protezione e valorizzazione dei beni comuni ritardando o evitando le gare per assegnarli in concessione; la cultura come appannaggio di pochi e così frenando la libertà di espressione e pensiero; il futuro contravvenendo alla prova scientifica e all’innovazione; la lotta alla povertà aprendo gli occhi sulle organizzazioni di assistenza e chiudendoli sui poveri; il disinquinamento ostacolando la tecnologia; il diritto del lavoro ritardando o impedendo la realizzazione dei lavori.

“Azione” è un partito che si considera componente anche culturale della società e unione di governo per incidere sul futuro e sul progredire della Nazione e della Regione, anche con politiche di sostegno economico alla natalità (in questo comprendendo anche l’accesso alla Procreazione Medicalmente Assistita come prestazione pubblica), senza nostalgie o idealizzazioni rassicuranti del passato; un partito vincente, insomma, è un partito che non si candida solo per sbrigare l’ordinario nell’’immobilità, se tutto va bene, ma che ha l’ambizione di tracciare una strada, di impostare una rotta, di indicare un progetto di largo respiro e di vasto orizzonte.

“Azione” è rispettoso della Costituzione, a cominciare dalla materia della giustizia e delle libertà personali, per cui poche e gravi devono essere le condotte previste come reato, così da non svilire la funzione general-preventiva della sanzione, smettendo d’attribuire al codice penale la funzione inappropriata di maestro d’etica. È un partito per la legalità, quindi contrario al populismo giudiziario e convinto che si sia colpevoli con decisione definitiva, non per sempre e lasciando per tutti integro il diritto di sperare. È un partito che considera ingiusta e inutile una sentenza emessa in ritardo, che rispetta la magistratura quale ordine autonomo e indipendente ma non come “il” potere da cui far dipendere i “veri” poteri. La giustizia riportata nel suo argine costituzionale è come conseguenza anche l’antidoto al diffondersi della burocrazia; un veleno iniettato a dosi massicce nel corpo dello Stato, per cui la parola procedimento non indica più un celere movimento ma una sosta senza speranza per accrescere il potere degli apparati e adottare un declino senza vie d’uscita.

“Azione” è un’organizzazione politica amica dell’industria, dei mestieri e delle arti, capace di trovare una sintesi tecnologica tra essi e l’incanto dell’ambiente, aperta al riuso e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con meccanismi premiali d’immediata applicazione, e perciò propensa a scommettere sull’incremento della produzione e della ricchezza come miglior sistema per ridurre il carico fiscale, non indebitarsi e tendere una mano concreta, e non a parole, agli italiani più poveri o che arrancano e stentano.

“Azione” è un partito impegnato a realizzare un nuovo sistema di welfare, incentrato – senza finzioni e per quanto oggettivamente possibile – sui buoni servizi o buoni casa erogati direttamente a chi ne ha diritto e bisogno, e sul reddito garantito per chi non riesce a trovare spazio nel mondo del lavoro, ormai estremamente esigente quanto a livelli di professionalità attesi. In questo solco emerge l’ipocrisia latente della formazione professionale, adeguata più alle esigenze dei formatori che alle domande del sistema produttivo, arrivando per questo sempre in ritardo agli appuntamenti con la domanda reale di occupazione.

“Azione” è un partito in grado di pronunciare un “SI” razionale e deciso alle infrastrutture in generale e a quelle energetiche in particolare, che non solletica e asseconda distruttivi e insensati “NO-a-tutto”, capace di realizzare la transizione ecologica e di sintonizzarsi con la prosperità, la sicurezza ambientale e pure la pace. Fare affidamento, infatti, su fonti autonome e differenziate d’approvvigionamento energetico, valorizza la pace perché toglie dalle mani di stati non-democratici il ricatto delle materie prime per garantirsi prepotenze e aggressioni.

“Azione” è il partito della razionalità nella gestione dei servizi pubblici locali, a cominciare dalla gestione dell’acqua e dei rifiuti.

Sull’acqua appare necessario l’utilizzo di una gestione con modalità fortemente aziendali e per la Puglia in contesto societario a partecipazione totalmente pubblica: e tutto ciò per la nota scarsità di risorsa idrica e per la conseguente dipendenza/interdipendenza dalle regioni dell’intero bacino idrografico meridionale. E la questione della carenza di risorsa idrica comporta, pena lo spreco e modalità di consumi non accordati con l’ordinamento europeo e la sensibilità ambientale, la necessità di ricondurre sotto un’unica gestione, e per i diversi usi, la captazione, l’adduzione e la distribuzione della risorse.

Sui rifiuti, invece, occorre raggiungere in fretta l’indipendenza impiantistica con insediamenti industriali avanzati in termini di tecnologia e maggiori volumi di trattamento, recuperando tutta la materia possibile o trasformandola in energia, così da mettersi alle spalle la stagione delle discariche utilizzate per chiudere il ciclo dei rifiuti. In buona sostanza, una proposta fortemente ambientalista, priva di alternative credibili a parte suggestioni meramente discorsive, connotate da ideologia e in contrasto con la prova scientifica e quindi complici, spesso in buona fede, dell’inquinamento e delle malattie.

“Azione” è un partito in grado di coniugare la risposta ai bisogni elementari con la sempre attiva rivoluzione verde e tutti i progressi della ricerca in agricoltura, sostenendo le innovazioni della genetica per aumentare la resa, ridurre l’uso di agrofarmaci e preservare le risorse naturali. La difesa del diritto al cibo, soprattutto per le persone più povere e svantaggiate, passa dall’innovazione e non dalla decrescita o da metodi di coltivazione legittimi ma più costosi e inaccessibili ai più, o addirittura fondati su pratiche esoteriche e magiche. E per fare tutto ciò in Puglia, occorre pure un piano di rigenerazione produttiva e paesaggistica, fondato sulla biodiversità per aumentare la resistenza delle nuove colture ai patogeni, così da ricostituire il patrimonio ulivetato attaccato dalla Xylella e distrutto con atti di agevolazione omissiva compiuti da politici e classe dirigente non accordati con la prova scientifica e comunque per motivi di piccolo cabotaggio elettorale o di notorietà.

“Azione” è un partito che presidia il tema della salute, con parole chiarissime e anche a costo d’impopolarità. A partire dalle cose solo apparentemente piccole e attinenti a profili organizzativi che se non risolti ingigantiscono o rendono non credibili le carenze oggettive, come quella del personale sanitario. E in questo senso emerge il problema delle liste d’attesa, che in sanità hanno molte regole scritte e pochissime rispettate, a cominciare da quella sull’obbligo di tenere allineati i tempi tra prestazioni istituzionali e in libera-professione a pagamento (ALPI). Le prestazioni ALPI nascono nell’ordinamento per assicurare il diritto del paziente di scegliersi il medico da cui farsi curare, ma finiscono per servire a scalare la lunga attesa per le prestazioni istituzionali. Un’ingiustizia scandalosa, in grado di creare un divario tra le diverse regioni e tra le persone, che va sanata anche sostenendo la sospensione automatica dell’ALPI qualora i tempi d’attesa non siano rispettati.

“Azione” è un partito che s’intesta una battaglia chiara e risonante perché gli stipendi degli operatori sanitari siano parificati alla media europea e la rete di assistenza territoriale, di carattere chirurgico e medico, sia diffusa e in grado di appagare almeno l’80 per cento della domanda di salute, sgravando dall’impegno sulle cure minori i grandi ospedali, possibilmente nuovi, efficienti, robotizzati e destinati alle malattie tempo-dipendenti, di alta-media complessità e con reputazione ovviamente dipendente da alti volumi d’attività e perciò punto ottimale per l’erogazione della prestazione.

“Azione” è un partito che lotta per attivare e migliorare gli investimenti nella ricerca medica, con l’ambizione di superare la media europea e assumendosi la responsabilità di eliminare tutte le irragionevoli limitazioni alla sperimentazione. Anche la genetica medica, il futuro che entra velocemente in noi, non dev’essere più considerata una cenerentola: sequenziamenti, screening, profilo genetico e tutto ciò che serve alla tempestività della diagnosi e quindi maggiore efficacia delle terapie innovative, cambiando la storia naturale di moltissime malattie e facendo vincere la vita.

“Azione” è il partito del pensiero critico e della libertà d’opinione perché considera la conoscenza come un bene fondamentale e un diritto universale, in grado di generare cultura e quindi coraggio. Senza cultura non ci sono cittadini coraggiosi. Occuparsi di scuola e istruzione, portando alla media europea gli stipendi degli insegnanti, e finanziando la ricerca secondo standard europei di merito ed equità, significa pure lottare contro l’inamovibilità di chi ha demeritato e il baronato, per tornare a radicare nelle fibre della società scienza, coscienza e fantasia, occasioni di futuro e realtà.

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Questo è il partito di “Azione” nella congiunzione tra programmi per il Paese e programmi per la Puglia. Un partito concretamente riformista e quindi con più possibilità di vincere e governare: non una fabbrica di parole utili per non occuparsi di nulla o per tenere lontane le esigenze della realtà, cioè per spostarsi senza mai muoversi.

È il partito in grado di rappresentare gli uomini che si liberano, si danno forza e si fanno coinvolgere dalla forza delle cose nuove, da fare. È il partito che mette gli uomini in Azione per andare Avanti.

10 gennaio 2022

(Documento offerto alla discussione in vista degli appuntamenti congressuali, aperto a ogni proposta di modifica, integrazione e adattamento alle singole realtà territoriali)