Home Politica Il programma elettorale di Fusco tra candidatura a capitale della cultura, smilitarizzazione del castello e rilancio dell’agricoltura col brand Made in Brindisi
Il programma elettorale di Fusco tra candidatura a capitale della cultura, smilitarizzazione del castello e rilancio dell’agricoltura col brand Made in Brindisi
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Il programma elettorale di Fusco tra candidatura a capitale della cultura, smilitarizzazione del castello e rilancio dell’agricoltura col brand Made in Brindisi

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BRINDISI – Tra i punti più caratterizzanti del programma (di 52 pagine) del candidato sindaco Roberto Fusco, abbiamo selezionato i seguenti.

1) Occorrerà proseguire le interlocuzioni con l’Autorità Militare per perseguire la smilitarizzazione dell’area del Castello di Terra consentendo una prosecuzione del collegamento tra viale Regina Margherita ed il quartiere Casale;

2) Introduzione e regolamentazione della figura del referente di quartiere che periodicamente partecipi ai lavori delle Commissioni comunali portando avanti le istanze della porzione di territorio che rappresenta, che spesso possono essere varie e diversificate tra loro;

3) In provincia di Brindisi il peso dell’agricoltura sul valore aggiunto è passato dal 3,9% del 2005 al 6,5% del 2015 mentre l’industria, nello stesso periodo, dal 19% al 17%. Gli addetti nell’industria sono circa 20.000, in agricoltura sono 13.000 (e a questi andrebbero aggiunti quelli dell’indotto e della trasformazione alimentare, calcolati tra gli addetti nell’industria). In città, in proporzione, i rapporti sono più o meno gli stessi. Ma il settore agricolo rimane privo di considerazioni e di attenzione. Per questo, tra le priorità della prossima amministrazione c’è quella di favorire e rilanciare le produzioni di eccellenze tipiche locali creando un brand (Made in Brindisi) da rendere riconoscibile e da esportare nel mondo;

4) Brindisi, grazie al percorso di rigenerazione urbana in ottica culturale e creativa, ha l’ambizione di concorrere per il titolo di Capitale italiana della Cultura. Una Capitale della Cultura che costruisca la sua candidatura sulla parola pace e sulla rigenerazione urbana puntando sulle industrie culturali e creative, oltre che sul proprio ruolo strategico di città terminale della Via Appia, appena candidata a Patrimonio Unesco.