BRINDISI – E’ inaccettabile la superficialità con cui il candidato Sindaco Pino Marchionna ha liquidato la nostra richiesta di dimissioni dalla carica di massimo responsabile della società “Santa Teresa”, la partecipata della Provincia di Brindisi. Noi ci eravamo appellati al fatto che la sua nomina è stata fatta da una giunta di sinistra a guida Riccardo Rossi e che – trattandosi di una designazione “politica” – era incomprensibile che lui rimanesse ad occupare quella poltrona pur essendo il candidato della coalizione di centro destra. La sua risposta, invece, è stata improntata sull’assenza di incompatibilità stabilite dalle leggi in vigore. Marchionna, insomma, non vuole scollarsi da quella poltrona. A dire il vero, però, ha fatto anche di peggio. Ha candidato nella sua lista dipendenti della società che lui amministra, la Santa Teresa, che proprio qualche giorno prima avevano protestato ai microfoni di una testata giornalistica, lanciando un grido di aiuto per le condizioni da “fame” in cui sono costretti a vivere come dipendenti della stessa Santa Teresa, con uno stipendio mensile di soli 500 euro che li collocano in una drammatica “sacca del bisogno estremo”.
Ebbene, Marchionna cosa ha fatto? Invece di prodigarsi per risolvere il loro problema ha pensato bene di candidarli nella sua lista, la lista del “sindaco”.
Certo, adesso risponderà nuovamente che non è vietato dalla legge. Ma ci sono dei valori che vanno oltre le leggi e si richiamano al rispetto per chi è in difficoltà. Un rispetto che passa anche dall’evitare qualsiasi forma di strumentalizzazione, soprattutto se si parla di persone che vivono gravi disagi economici.
Lino Luperti – candidato Sindaco di Brindisi