Home Politica Amati: “Cantieri per eolico offshore a Taranto. Ottimo. E Brindisi? Non c’è spazio perché no-a-tutto colpisce ancora”
Amati: “Cantieri per eolico offshore a Taranto. Ottimo. E Brindisi? Non c’è spazio perché no-a-tutto colpisce ancora”
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Amati: “Cantieri per eolico offshore a Taranto. Ottimo. E Brindisi? Non c’è spazio perché no-a-tutto colpisce ancora”

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BRINDISI – “Stanno per arrivare 420milioni per la cantieristica navale destinata alla produzione di tutto ciò che occorre per sviluppare l’eolico offshore. E questi soldi saranno destinati ai porti meridionali capaci di mettere a disposizione aree idonee. L’ottima notizia è che Taranto ha i requisiti e può essere candidata. La pessima notizia è che Brindisi non ha i requisiti perché il no-a-tutto si è accanito negli anni scorsi sulla contrarietà alla colmata di Capobianco, ammazzando ogni tipo di prospettiva alla polifunzionalità industriale: polifunzionali certamente, ma nella scrittura di comunicati stampa e nell’organizzazione di manifestazioni contro ogni forma di sviluppo ecologico.”

Lo dichiara il consigliere e commissario regione di Azione Fabiano Amati.

“Il prossimo decreto energia conterrà una disposizione di stanziamento di 420milioni di euro, per individuare aree demaniali marittime nelle regioni meridionali, finalizzate all’insediamento della cantieristica navale, per la realizzazione di infrastrutture volte ad assicurare l’autonomia energetica nazionale, attraverso la produzione di piattaforme galleggianti e di infrastrutture energetiche funzionali, l’assemblaggio e il varo delle piattaforme medesime, e per l’installazione di impianti di produzione di energia eolica in mare.

“Il porto di Taranto ha certamente i requisiti per essere prescelto; il porto di Brindisi, invece, non potrà farsi trovare pronto all’appuntamento per i clamorosi ritardi sul procedimento di realizzazione della colmata di Capobianco. Certo, Taranto è Puglia, ma non sarebbe stato più bello avere due siti, uno sullo Ionio e l’altro sull’Adriatico, per confermarsi campioni di infrastrutture energetiche accordate con la sicurezza ambientale? Non sarebbe stato più bello lasciare il posto di comando nelle manifestazioni no-a-tutto, che finiscono per agevolare l’inquinamento per la mera nostalgia – tutta ideologica – di combattere sotto mentite spoglie l’economia di mercato e il capitalismo? La nostalgia delle vecchie ideologie non è una politica, tantomeno ambientale.”