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Mevoli: “Io fuori dall’associazione che gestirà i centri anziani”. Ma crea la nota stampa
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Mevoli: “Io fuori dall’associazione che gestirà i centri anziani”. Ma crea la nota stampa

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BRINDISI – Il consigliere comunale di FdI, Cesare Mevoli, sembrerebbe recitare ancora un ruolo attivo nell’associazione “Officina sociale”, alla quale il Comune vorrebbe affidare la gestione dei centri anziani di Tuturano e di Bozzano. L’associazione è stata retta da Mevoli e successivamente da sua moglie fino al 13 ottobre scorso. Dopodiché, come rappresentante legale è stato designato Salvatore Intiglietta. In effetti, di recente è pervenuta una nota stampa a firma del nuovo presidente con la quale veniva reclamizzata la presentazione del libro scritto dall’oncologo Saverio Cinieri. C’è un però. Andando a controllare le proprietà del file Word inviato dall’associazione, il creatore del testo risulta essere Cesare Mevoli. È la prova che il consigliere comunale fornisce ancora un supporto all’associazione di cui è stato il fondatore e il reggente, assieme alla moglie, dal 2006 fino all’ottobre scorso, ossia dopo che il Comune ha pubblicato il bando per l’affidamento dei due centri anziani. Vi è da specificare che nel 2021 l’associazione culturale ricreativa (denominata in precedenza “La Pinella”) è stata trasformata in associazione di promozione sociale. Dalle opposizioni, però, qualcuno si interroga allora sull’opportunità che un’associazione riconducibile al consigliere di maggioranza gestisca le due strutture.

Nei giorni scorsi Mevoli ha ricostruito su Facebook la sua versione dei fatti. «Un paio di anni fa, da Roma ci chiesero di costituire delle Aps per rilanciare la branca del terzo settore dell’Alleanza sportiva italiana. Io ne ho costituita una, come tanti altri amici hanno fatto in giro per l’Italia. Superato quel momento, raggiunto l’obiettivo, a noi non serviva più e l’abbiamo ceduta ad amici, i quali presentano libri, fanno convegni, distribuiscono giocattoli nelle parrocchie o alimenti alla Caritas. Adesso hanno partecipato al bando per la gestione di una casa di quartiere/centro anziani. È un reato? Il fatto di essere miei amici dovrebbe pregiudicare il loro operato? Non mi pare. E il fatto che nessun altro abbia partecipato, la dice lunga sui rischi di doversi accollare le spese di una struttura così grande, con annesse utenze e manutenzione», ha concluso l’esponente di FdI.