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Cobas: “Evitare almeno 50 licenziamenti di dipendenti della Santa Teresa”
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Cobas: “Evitare almeno 50 licenziamenti di dipendenti della Santa Teresa”

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BRINDISI – Il Sindacato Cobas ha incontrato nella mattinata di Lunedì 29 Luglio l’amministratore di Santa Teresa, Pino Marchionna, per discutere della situazione in cui si trova la società.

L’amministratore della Santa Teresa ci ha riferito che ritiene conclusa l’esperienza relativa all’inserimento  di una ventina di impiegati nel settore verde e manutenzione immobili rimasti senza attività lavorativa  dopo i tagli della Provincia realizzati per diversi affidamenti.

Ha deciso di collocare questi lavoratori in cassa integrazione dal 1 Agosto.

Dall’altra adotterà sistemi economici incentivanti per il personale storico del verde  e delle manutenzioni allo scopo di aumentare la produttività.

Questo doppio aspetto secondo  la Santa Teresa va nella direzione di limitare i danni di un bilancio che si presenterà rosso a fine anno, mettendo a rischio la vita stessa della azienda secondo la legge Madia.

 Evitare la chiusura a fine anno non vuol dire assolutamente che i 100 lavoratori saranno tranquilli per il 2020.

La Santa Teresa ha previsto che  a fronte dei finanziamenti che riceverà dalla Provincia per il 2020 licenzierà almeno 50 dipendenti.

Tutto questo a causa di finanziamenti sempre più esigui da parte dello Stato  alle Province che nel caso di Brindisi taglia contributi  per 20 milioni di euro.

Le preoccupazioni che avevamo mostrato nella riunione in Provincia nelle settimane scorse erano drammaticamente vere.

Il Cobas continuerà nel suo impegno a trovare le soluzioni più idonee attraverso un confronto sempre più stringente con l’Amministrazione Provinciale.

Per 14 di questi lavoratori la soluzione deve riguardare la Regione Puglia in quanto le competenze di Mercato del lavoro e pulizie di biblioteca e museo sono passate in capo all’Ente regionale.

Da lì partiva l’accusa del Cobas nei confronti di Cgil, Cisl, Uil di non tutelare per niente  i 14 lavoratori e di condurli a licenziamento certo.

Il nostro era un grido di allarme, altro che consideravamo zavorre quei lavoratori come ci ha accusato qualcuno.

In buona sostanza si deve lottare per trovare attività per 50 persone di cui 36 per attività legate alla Provincia e 14 da ottenere una legittima sistemazione con la Regione Puglia.

In chiusura della riunione l’amministratore della Santa Teresa ci riferiva di contatti con Comuni della provincia di Brindisi per eventuali affidamenti di attività lavorative.

Insomma c’è un bel po’ da fare per salvare dai licenziamenti nel migliore dei casi 50 persone.

Comunicato Cobas