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L’importanza di chiamarsi cinico. Odifreddi ieri al Puglia Book Fest
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L’importanza di chiamarsi cinico. Odifreddi ieri al Puglia Book Fest

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BRINDISI – Il grande matematico e scrittore Piergiorgio Odifreddi ha presentato il suo ultimo libro, “Dialogo tra un cinico e un sognatore”, nell’ambito della prima edizione della rassegna letteraria “Puglia Book Fest”

Sotto la cupola policroma della chiesa di San Michele Arcangelo, Piergiorgio Odifreddi presenta sul palco del Puglia Book Fest il suo ultimo libro “Dialogo tra un cinico e un sognatore”. Odifreddi parla per più di un’ora e illumina la sera brindisina con il suo sapere, la sua competenza e la sua voglia di raccontare e raccontarsi. Siamo in un tempo in cui tutti parlano di tutto e abbiamo forse dimenticato quella scena di morettiana memoria “io non parlo di cose che non conosco!“. Così, trovarsi finalmente davanti qualcuno che parla di cose che conosce ha il sapore dell’evento. E la presenza di Odifreddi è realmente un evento per Brindisi e per questa prima edizione del Puglia Book Fest, la tre giorni di incontri e presentazioni letterarie che coinvolge tutto il centro storico.
“Dialogo tra un cinico e un sognatore”, scritto a quattro mani con il guru di Eataly Oscar Farinetti, è nato da un incontro tra i due avvenuto nel 2018 al Salone del Libro di Torino. Chi è il cinico e chi il sognatore?, si chiede Odifreddi all’inizio del libro in risposta a Farinetti che lo aveva chiamato “cinico buono”. In effetti, argomenta Odifreddi, il vero sognatore potrebbe essere lui, visto che un imprenditore deve essere cinico per sopravvivere e avere la meglio nel mare di squali del mercato, mentre un matematico, un intellettuale si muove tra dei valori in senso più ampio e non tra il valore di un prodotto. Inizia così un dialogo, sulla falsariga di Platone o Leopardi, un carteggio in cui si affrontano temi che vanno da Facebook alla crisi della sinistra, dalle fake news, all’importanza dell’informazione, dal ruolo dei nuovi media ai fenomeni migratori, passando per la scienza del ‘900 che ha spiegato il senso dell’imperfezione e per il ruolo di giovani e vecchi nella società.

Piergiorgio Odifreddi e la giornalista Paola Moscardino dialogano sul palco del Puglia Book Fest

“Cosa ti lega a Farinetti?”, gli chiedono durante l’incontro brindisino. “La golosità”, scherza il professore. Poi racconta di quando Farinetti gli chiese di partecipare ad un “tour” in barca a vela con Soldini in cui si annoiò moltissimo. Tra un’ironia e l’altra, Odifreddi parla dell’incomprensibile odio del commentatori social, di quando era in Russia negli anni ’80 e venne arrestato e usato nello scambio con due spie russe fermate in Italia, di quando decise di voler diventare Papa e andò in seminario ma lo abbandonò subito (“Lì dentro dovevi obbedire, io invece volevo comandare”), dell’incontro illuminante con Rita Levi Montalcini (“lei non credeva nella felicità, mi rispose che non era felice ma serena”).
Alla domanda sul perché così tanta gente abbia un rapporto così complicato con la matematica risponde con una battuta: “sviluppiamo le nostre competenze logico-matematiche intorno ai tredici anni. Ma a quell’età sviluppiamo anche altre cose e quelle cose ci sembrano più divertenti.”
Sull’antiscientismo dilagante e sui terrapiattisti e antivaccinisti cita Umberto Eco (al nome del quale parte un applauso da parte del pubblico) e dice: “gli stupidi ci sono sempre stati, solo che ora li riconosciamo tramite i social network.”
A proposito del tema del libro, Odifreddi non ha dubbi su quale strada scegliere: il cinismo. “Farinetti è un sognatore, è troppo ottimista. Chi sogna non fa distinzioni, parla in maniera olistica. Invece il cinico è un diabolico perché – letteralmente – crea fratture, distrugge il mondo-senza-distinzioni di Dio e insinua il dubbio.”
Ad essere così cinici, si perde un po’ di cuore? Non secondo il matematico. ” Siamo diventati preda di poeti e romantici. In fondo l’innamoramento è una questione chimica, di molecole segnale che si incastrano.”
Chi sia il cinico e chi il sognatore, alla fine del libro-dialogo, è abbastanza chiaro. Entrambi sono entrambe le cose (anche se non lo vogliono ammettere) e in questo duello in punta di parole non vince nessuno. Anzi, vincono tutti.
Ieri sera invece, con la sua ironia, la sua cultura e voglia di raccontare ha vinto Odifreddi.

F.Taurisano